Farmacap, la quiete prima della tempesta?
Nell’assemblea sindacale fatta alla Farmacap e indetta da Usi il 10 febbraio 2016, analizzando la situazione passata e attuale dell’azienda, abbiamo individuato alcuni punti fermi e deciso di richiedere un incontro urgente ai vertici aziendali.
USI rende noto.
Anzitutto, se la Farmacap è ancora pubblica, questo è dovuto principalmente a noi stessi, come lavoratrici e lavoratori, alla grande capacità di fare iniziative di lotta in difesa del nostro posto di lavoro, alle 10.000 firme degli utenti a difesa del servizio pubblico e alla eccezionale partecipazione numerica (120) nella sottoscrizione del ricorso al Tar, contro la vergognosa delibera del 23 marzo del consiglio comunale che, a maggioranza, ha deliberato la dismissione dell’azienda.
Per questo non capiamo, in un momento in cui la città è governata dai Commissari e da tagli alla spesa sociale, e in cui alcune notizie per Farmacap sembrano essere positive, dal bilancio 2015 che chiude con un segno positivo, alla firma della nuova convenzione tra il Dipartimento politiche sociali, sussidiarietà e della salute (almeno 1.000.000 di euro), i motivi per cui avanzano azioni “unilaterali”, da parte aziendale e non si trovano soluzioni adeguate per tutti i contenziosi economici in essere, quando il contributo e la partecipazione dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali è decisivo per risolvere le difficoltà esistenti sul piano economico-finanziario e per lo sviluppo aziendale.
L’introduzione di meccanismi di produttività finalizzata, la decisione unilaterale di applicare dal 1° marzo il CCNL Assofarm, anche nella parte normativa, lo stallo sulla restituzione dei buoni pasto pregressi, sul ripristino dell’erogazione degli stessi, sugli adeguamenti contrattuali e sul pagamento degli arretrati, uniformazione dei CCNL applicati, assistenza sanitaria integrativa e previdenza complementare, il mancato rinnovo a 3 colleghi del contratto dopo 36 mesi sono tutte azioni al di fuori delle corrette relazioni sindacali, che vanno immediatamente ripristinate e che non possono essere disciplinate con “circolari” aziendali. Siamo consapevoli che la Farmacap rimane oggetto di appetiti privati (cordate o multinazionali), sempre pronti ad accaparrarsi fette di mercato a scapito dei cittadini e dei lavoratori.
L’apparente e attuale quiete, quindi, non ci rassicura affatto e il nostro è un invito, per tutto il personale di tutti i settori e servizi, a mantenere vigile l’attenzione su quello che accade e ad essere pronti, qualora si renda necessario, a riprendere le iniziative di lotta, di protezione e di mobilitazione, che da tempo quando messe in campo e fin qui, hanno garantito e salvaguardato i nostri posti di lavoro e i servizi pubblici che eroghiamo alla cittadinanza.