Cronaca

Atto immobiliare e spese di acquisto

L’acquisto di un immobile comporta, in Italia, una serie notevole di spese: scopriamo cosa dobbiamo affrontare.

Oltre alla somma che sarà versata al venditore, si devono mettere in previsione tutte quelle accessorie collegate all’operazione oltre ai costi del notaio che effettuerà l’atto. Andiamo a vedere meglio la questione legata proprio ai costi dell’atto immobiliare per comprendere lo sforzo finanziario che ci si va ad accollare, basandoci anche su quanto riportato all’interno della sezione ‘guide’ di questo sito di notaio a Padova.

La fase di istruttoria e l’atto notarile

Quando si richiede il mutuo per l’acquisto della casa, la banca deve verificare la sussistenza dei requisiti per essere sicura che il mutuatario terrà fede all’impegno assunto in sede contrattuale. Solitamente la cifra collegata a questa fase viene calcolata in una forbice oscillante tra lo 0,1 e lo 0,5% dell’importo finanziato. Se il minimo si attesta a circa 180 euro, le cifre più alte raggiungono i 300.

Altro costo legato a questa fase è poi la parcella spettante al professionista incaricato di accertare il reale valore dell’immobile. Al perito, per questa prestazione, spettano solitamente tra i 100 e i 300 euro, ma in alcuni casi si può arrivare anche a 500.

Una prestazione professionale da mettere in conto, nell’acquisto di un immobile, è poi quella del notaio. In questo caso, le spese variano anche in base al tipo di atto, all’importo dell’ipoteca e all’ente erogatore. Il costo finale della parcella notarile è comunque sempre compreso in una forchetta tra il 2 e il 2,5%, rispetto al valore del mutuo erogato dalla banca.

Imposte e assicurazione

Non può mancare poi il capitolo legato alle imposte collegate a questo genere di operazione. In particolare il mutuatario deve versare l’imposta sostitutiva, pari allo 0,25% del capitale erogato, a meno che la richiesta non sia nei confronti di una finanziaria, eventualità rispondente alla legge n.191 del 2004, che obbliga al versamento di una imposta ipotecaria pari al 2% dell’importo di iscrizione ipotecaria e al versamento di una imposta di registro dell’0,50% sul valore di quest’ultimo.

Infine, l’assicurazione, richiesta dall’ente erogante al fine di andare a tutelare il bene acquistato.

In particolare, viene richiesta l’accensione di una polizza incendio, il cui costo dipende dal valore dell’immobile e dalla durata del mutuo. L’assicurazione viene accesa proprio dalla banca che ha erogato il mutuo e può essere versata in una sola soluzione, oppure scaglionando l’importo previsto. Non è obbligatoria invece la polizza vita, il cui importo può però variare notevolmente sulla base del sesso del richiedente, della sua età e della durata contrattuale.

La Legge di Stabilità 2016

L’ultimo capitolo spetta alla Legge di Stabilità 2016, la quale ha stabilito che nel caso in cui la cessione sia imponibile ad Iva l’agevolazione comporta un’aliquota ridotta al 4%. Ad essa occorre poi aggiungere il pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale per 200 euro ciascuna, quello relativo all’imposta di bollo, dei tributi speciali catastali e delle tasse ipotecarie. Nel caso contrario si applica l’imposta proporzionale di registro ridotta del 2%, oltre ad una imposta ipotecaria e catastale pari 50 euro cadauna.

Foto di Alexandr Podvalny da Pixabay

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