Cronaca

Fabrizio Adornato a Radio Radicale. Solo, ancora solo.

Copia di IMG00344-20121030-2304Aprono la trasmissione, come di consueto, Diego Sabatinelli e Alessandro Gerardi, sembra che stiano “sfottendosi” a vicenda, in realtà stanno “sfottendo” l’ingloriosa chiusura della Legislatura. Sabatinelli lancia la nuova azione nonviolenta “abbiamo deciso di ricordare che esistono anche i diritti civili, ad esempio la legge sul divorzio!” – gli ultimi articoli da qui – il 18 dicembre ci sarà infatti la consegna dei “pacchi dono”, si comincia col PD, poi IDV e PDL, in realtà solo un aperitivo, il brindisi prima dei festeggiamenti, che saranno poi i walk around previsti dopo le feste: “non è stato portato a termine praticamente nulla sul tema dei diritti civili e del diritto di famiglia, se non l’equiparazione tra figli naturali e legittimi” – e se così non fosse stato l’Italia avrebbe fatto meglio ad usare lo stivale verso se stessa! sarebbe stato troppo squallido! –  “martedì 18 dicembre cominceremo nei pressi della sede del PD, dalle 9 alle 11 – in via Sant’Andrea delle Fratte, 16 – ci spostiamo poi alla sede dell’IDV dalle 11 alle 13 – in via Santa Maria in Via, 12 – e dalle 13  alle 15 alla sede del PdL – in via dell’Umiltà 6” Gerardi sottolinea che “qui il pacco dei doni sarà più sostanzioso, essendo la maggioranza”.

Sabatinelli presenta l’ospite al telefono, già conosciuto dagli ascoltatori della radio e dai Radicali che hanno presentato600_fabrizio per lui anche un’interrogazione parlamentare – a prima firma Rita Bernardini –  è Fabrizio Adornato, il papà separato che dal 26 ottobre manifesta sotto al Tribunale di Genova e in sciopero della fame ad oltranza da 14 giorni. Fabrizio lo abbiamo seguito già a Roma, fermo a presidiare il Quirinale in attesa di una risposta dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano in qualità di capo del CSM e di suo superiore: Fabrizio è un carabiniere.

“Protesto per i figli, al di là dell’aspetto economico, il tempo con i nostri figli ed il rispetto delle sentenze; sarebbe già importante applicare la legge, che non è bellissima ma almeno andrebbe rispettata”. Le interrogazioni non sono state ascoltate e lui si ritrova, ancora solo, a combattere contro l’ingiustizia. Sbalordisce anche ricordando i tempi della sua separazione; richiesta – giudiziale – nel 2001, sentenza di separazione nel 2007. Il divorzio avviene solo nel 2012. Significa aver passato più di 11 anni della propria esistenza in balia degli eventi, delle decisioni tempistiche di altri, le spese doppie, le depressioni, i dolori e specialmente 11 anni in cui tutto questo ricadeva su Fabrizio, l’ex compagna ed i figli.

Fabrizio non è solo, nel senso che di “Fabrizio” ce ne sono molti, tanti, troppi – le stime che dicono 4milioni di padri separati io personalmente non le sopporto più, se si è al corrente che la piaga è così ampia, se la cancrena è cominciata, se il dolore è così elevato, allora chi dovrebbe cambiare le cose farebbe meglio a tacere e non a riempirsi la bocca di promesse e dati!

Fabrizio è solo, la sua storia non fa più storia o notizia, la sua storia non è più buona per i giornali e le tv, la sua storia, forse, non è più neppure sua. La sua storia è di Michele, Andrea, Stefano, Gianni… è la storia di quelli che non hanno vinto nulla, che hanno perso tutto.

adrianaProprio questa mattina abbiamo pubblicato il bel articolo di Giulia che intervista Adriana Tisselli  Presidente e fondatrice del MFPG, Adriana è una donna contro, una di quelle che si è schierata… Adriana non è contro Fabrizio – che la cita e ringrazia in trasmissione – Adriana non è contro le donne. Adriana non è sola, nel senso che di “Adriana” ce ne sono, anche se poche.

Adriana e Fabrizio sono insieme contro un sistema che non ha interesse a tutelare i diritti civili. A ben guardare parrebbe che l’interesse è il solito divide et impera: se Fabrizio sta contro Adriana sarà più facile usarli, ed ottenere lo scopo; il controllo

Non lasciamo soli Adriana e Fabrizio, un modo è esserci e seguire le iniziative della LID per il 18 dicembre e per le date successive: è necessario informarsi alla mail sotto indicate.

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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