Cronaca

Io e Bersca, il romanzo di Maria Suppa

io-e-berscaIo e Bersca è un romanzo che può essere senza problemi definito un lavoro di denuncia. Scritto da Maria Suppa, calabrese di nascita e milanese di adozione, è la storia di Bernarda, una ragazza piena di sogni e di altrettanti problemi.

Uscito per i tipi de La Caravella Editrice, questo libro è la seconda fatica letteraria dell’autrice, che ha esordito con il romanzo Non sono mica qui a pettinare le bambole, dedicato alla sua attività principale di hair stylist.

Chi è Bersca?

La protagonista di questo romanzo è un personaggio di forte complessità, nel quale si può immedesimare chiunque esca un po’ dal coro. Bersca è una giovane operaia, che vive in maniera profondamente tormentata la sua condizione di poca gradevolezza estetica, costruendosi un mondo onirico dove le cose vanno in maniera decisamente diversa, e dove riesce ad avere successo nella vita sociale e sentimentale.

Nel mondo onirico di Bernarda c’è un ragazzo – incontrato sulla banchina di una stazione – che ha rubato il suo cuore nella realtà, contesto in cui a 25 anni non è riuscita a concludere nulla. La protagonista del romanzo è infatti ancora vergine, e una parte importante del libro è dedicata al suo approccio al sesso, che avviene in maniera ironica e un po’ grottesca.

In queste righe abbiamo presentato velocemente Bernarda (il nome Bersca appartiene al suo alter ego in ambito onirico), ma chi è l’altro polo del titolo?

Come abbiamo già affermato, la protagonista del libro può essere considerata un esempio universale di personalità anticonformista, perciò dietro a quel pronome personale può esserci qualunque persona si trovi a leggere il libro, oppure queste righe.

Maria Suppa, attraverso questo lavoro che è anche un affresco molto dettagliato su parte della realtà sociale del meridione, ha voluto portare il lettore a riflettere sul valore della diversità in ogni contesto, dalle scelte sentimentali e sessuali ai problemi legati all’autostima.

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Comunicazione e SBS edizioni si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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