Cronaca

Dark web con il Prof. Edoardo Arena

Il dark web è uno spazio cyber presente nella parte sommersa della rete, cerchiamo di scoprirlo in parte con Edoardo Arena docente di Informatica Giuridica e Consulente Tecnico d’ufficio per la Procura di Roma.

Trojan Virus, Malware, attacchi informatici e azioni malevoli quali  ingiuria o diffamazione online  messe in atto attraverso la rete ma anche attraverso l’uso dello strumento tecnologico ci porta a riflettere come sempre sull’uso distorto di internet. La rete può essere paragonata dunque ad una moneta dalla duplice faccia: da un lato esiste la parte bianca ovvero quella indicizzata dove i contenuti sono filtrati e scelti prima di essere divulgati ai fruitori dei servizi digitale mentre dall’altra ci si scontra con un lato oscuro che ospita cyber criminali di alto livello e traffici illeciti propri del fenomeno definito cyber crime. Insieme al Prof. Edoardo Arena ci siamo affacciati a questa tematica per sbirciare il mondo del dark web al fine di poter avere qualche strumento in più per difendersi da possibili attacchi.

In primo luogo il Prof. Edoardo Arena ci ha illustrato come  il reato informatico sia agevolato anche da un periodo di incoscienza digitale che porta gli utenti della rete a fare dei passi falsi nell’uso degli strumenti a disposizione concentrandosi in particolare sugli aspetti dell’uso improprio delle immagini  – in particolare alla condivisione non consensuale di quelle  a sfondo sessuale esplicito che ha portato a quello che è stato definito del Revenge Porn o vendetta pornografica –  e alla tutela dei minori nel web. Il dark web è quella parte di internet che sta al di fuori del WWW – world wide web – e viene usato soprattutto da coloro che vogliono navigare in anonimato nello spazio virtuale per non farsi intercettare con facilità nel compimento di azioni di crimine informatico.

In questa occasione il lato dark viene però associato anche alla frequentazione ed all’uso distorto della rete internet

Per meglio comprendere si sottolinea il fatto che nel fenomeno del cyberbullismo per esempio ci sono tipologie di attività malevoli messe in atto in forma anonima e che la vittima che  subisce queste molestie o peggio veri e propri atti persecutori di tipo cyber, abbia la sensazione di non avere la possibilità di risalire all’identità dell’aggressore cibernetico. In realtà l’esperto ci spiega che anche questa modalità d’attacco anonimo  è in gran parte tracciabile nel web e con una densa attività investigativa – non poco impegnativa – a seguito di denuncia/querela sporta dal minore anche attraverso le segnalazione al Referente scolastico per il contrasto al cyberbullismo  – oltre che alle Forze dell’Ordine – sia possibile mettere in atto dei processi di investigazione forense con i quali identificare l’autore del reato informatico per cui si procede.

Per molte persone le attività e la presenza all’interno dei social è molto vicina alla vita reale ed a volte vi è addirittura la tendenza a dare più importanza alle reazioni attenute nel mondo virtuale che a quello che accade nella vita fisica reale

Da questa considerazione il Prof Arena ribadisce che come sia ritenuto importante sporgere querela per il risarcimento di un danno fisico sia altrettanto importante denunciare anche il reato cibernetico. Questo perché denunciare e chiedere aiuto per tempo permette di non vanificare eventuali attività digitali investigative: in particolare i contenuti potrebbero essere rimossi dal social senza che vi sia stata la possibilità di formare una prova digitale da poter utilizzare all’interno di un processo per ottenere il giusto risarcimento per il danno reputazionale digitale subito.

Per concludere ricordiamo che nel momento in cui sorgono questi fenomeni è utile procedere subito con la segnalazione o alla denuncia al fine di cercare di stoppare sul nascere successive tipologie di minacce gravi in particolar modo fatte ai danni di minorenni che possono sorgere anche  seguito di azioni incaute messe in atto dal minore stesso anche in relazione al fatto che la rete internet al attualmente non conosce il diritto all’oblio – ovvero non dimentica nulla – e tutto quello che viene postato e condiviso diventa difficile da eliminare definitivamente.

Fiorella Mandaglio

Fiorella Mandaglio, nata a Erba è una giurista appassionata del mondo digitale su cui si specializza. Da anni collabora con diversi Istituti Scolastici e promuove progetti per la formazione ed il contrasto al Bullismo, Cyberbullismo e Violenza di Genere. Autrice di “Storie di Lupi Moderni” inserito nella categoria Formazione dal Servizio Scuola Studi ed Università – Progetto “Leggere nei Bibliopoint” dell’istituzione Biblioteche di Roma Capitale “Bibliografia Young Adult” pensata ad uso di insegnati bibliotecari e ragazzi.

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