Arte e Cultura

Salviamo il Teatro Porta Portese e la cultura

Il Coronavirus contagia e ferma la cultura: “evitiamo la chiusura del Teatro Porta Portese e di altri spazi culturali”. Lettera aperta e intervista a Tonino Tosto.

Il Teatro è sopito, uno stato letargico che non gli appartiene. Un silenzio irreale. Immagino la polvere coprire il palcoscenico, pudica e spaventata dall’irreale torpore. E potrebbe essere peggio. Potrebbero non riaccendersi le luci. L’allarme è di Tonino Tosto, direttore artistico del Teatro Porta Portese, di Roma e dove altrimenti. Ma non è il primo e di certo non sarà l’ultimo.

Tosto affida timori e proposte ad una lettera alla stampa. È un accorato e dignitoso appello: “evitiamo la chiusura del Teatro Porta Portese e di altri spazi culturali”. Il sipario è calato, ma l’affitto e le bolette non cessano di pretendere soddisfazione.

Di seguito il testo integrale della lettera, a fondo pagina l’intervista

Occorre uno stanziamento straordinario a fondo perduto per il 2020 perchè, gli attuali decreti governativi, non prevedono aiuti economici per le associazioni culturali, le cooperative, le imprese sociali che gestiscono teatri e luoghi di formazione e di aggregazione sociale.

Il direttore artistico del Teatro Porta Portese di Roma, Tonino Tosto, attraverso una lettera aperta indirizzata alla stampa, diffonde un appello alle Istituzioni.

Nei decreti governativi attuali – per quanto riguarda gli affitti o gli aiuti economici per le associazioni culturali, le cooperative, le imprese sociali che gestiscono teatri e luoghi di formazione e di aggregazione sociale, non è previsto nulla.

La stragrande maggioranza dei teatri, o dei luoghi di aggregazione sono di piccola o media dimensione e – pur svolgendo un lavoro di qualità fondamentale in diversi territori – hanno un numero di spettatori partecipanti agli eventi ristretto e modesto. Quindi, per sostenere affitti e utenze, contano ogni mese sulle quote degli iscritti.

Le attività sono, naturalmente, ferme. I costi corrono

Questo è il caso di tanti spazi culturali sul territorio e del Teatro Porta Portese che, in considerazione dell’alto canone di affitto (con un privato), rischia, non avendo entrate per sostenere le spese, di cessare le proprie attività (centinaia di spettacoli in cartellone con la partecipazione di tante compagnie di giovani, scuole di teatro, laboratori musicali e teatrali, presentazione di libri, mostre, proiezioni, libreria a disposizione del pubblico).

Domando a tutti coloro che affermano che la Cultura sarà il volano della ripresa economico-sociale del nostro Paese se si rendono conto dei rischi che corre questo “piccolo e non considerato mondo”.

Quando – si spera prima possibile – torneremo lentamente alla normalità dovremo tutti insieme lavorare per ricostruire una socialità ed una capacità di stare insieme che questi mesi di “clausura forzata” stanno minando.
Se non mettiamo in campo uno sforzo collettivo difficilmente le persone torneranno a frequentare teatri, cinema, biblioteche, librerie, luoghi di incontro, di ascolto, di esposizione, di confronto e di scambi culturali.

E in questa situazione non pensiamo possa essere utile, necessario, fondamentale il ruolo dell’associazionismo culturale, dell’impresa sociale, della cooperazione e di quelle realtà operative e produttive che operano quotidianamente nei territori e rappresentano avamposti culturali capaci di evitare il crescente isolamento ponendo al centro partecipazione, conoscenza, saperi, confronti, impegno, e divertimento?

Se queste concrete e vive attività culturali non si aiutano, oggi, aumenterà la desertificazione urbana alla quale già assistiamo (sia nelle periferie sia nel centro delle città). Il welfare sociale che esse rappresentano deve essere riconosciuto, aiutato e valorizzato oggi prima che sia troppo tardi.

Come?

Con uno stanziamento straordinario a fondo perduto per il 2020 al quale le associazioni culturali, le imprese sociali, le cooperative potranno accedere senza troppi lacci e lacciuoli burocratici. Dimostrando naturalmente le loro attività.

Questo contributo occorrerà a coprire i costi di affitti, utenze e altre spese relative al mantenimento e al rilancio dell’attività. In queste dovranno rientrare anche le spese di sanificazione dei locali. La Cultura può e deve essere un comparto sul quale puntare per portare i cittadini del nostro Paese fuori dalla paura post virus. Rigenerare il senso di comunità, stimolare l’esigenza di conoscenza e fruizione dell’immenso patrimonio culturale dell’Italia; favorire opportunità economiche ed occupazionali in un settore che crea ricchezza e comunità; attivare nuove opportunità di coesione e di partecipazione sociale, essere volano economico.

Avviare – attraverso la cultura – un vero Rinascimento del nostro Paese. Aiutateci adesso a pensare a domani! Salviamo gli spazi culturali. Salviamo il Teatro Porta Portese!

Per comunicare con il Teatro Porta Portese, visitare il sito ufficiale.

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Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Comunicazione e SBS edizioni si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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