Cronaca

Teatro di guerra

guerra okLa guerra ripugna ma, nello stesso tempo, attrae. Da sempre. E l’arte ne è profondamente impregnata, questo ben venga se si tratta di uno strumento per riflettere, per smuovere le coscienze. O, come in questo caso, per insegnare.

Il progetto è partito da Mario Mortone, regista e direttore dello Stabile di Torino che ricorda come anche Eschilo era un soldato, prima che poeta. Prende il nome di Teatro di Guerra e comprende una serie di spettacoli in cui i conflitti contemporanei sono i protagonisti.

Il ciclo completo è disponibile nel sito del Teatro Stabile ma ricordiamo anche qui Guerra di Lars Noren, un’analisi che indaga sui conflitti come «male necessario», Piccola Guerra Perfetta di Domenico Costaldo sulla guerra del Kosovo, Requiem for Ground Zero di Steven Berkoff, incentrato sull’attentato dell’11 Settembre, Giochi di Famiglia, di Biljana Srbljanovic, drammaturga serba che ha scritto l’opera durante i bombardamenti di Belgrado.

La bellezza di questo progetto è che coinvolge i docenti dell’Università di Torino, coordinati da Giovanni de Luna, e i loro studenti, che avranno così a disposizione un diverso strumento per l’analisi dei conflitti moderni.

In un’epoca in cui si è perso il contato con la guerra, “anche il palco di un teatro può servire a sviluppare una coscienza civile” sono le parole di Martone.

Io invece cito quelle stesse parole di Picasso che mi piacciono tanto e che trovo particolarmente azzeccate.

La pittura non è fatta per decorare gli appartamenti. È uno strumento di guerra offensiva e difensiva contro il nemico.

Anche il teatro e l’arte tutta.  

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Comunicazione e SBS edizioni si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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