Di Jaqueline, Arizona
È uscito il 5 giugno in radio, sulle piattaforme streaming e in digital download il nuovo singolo Arizona, di Jaqueline.
Protagonista del 26 agosto a Nella stanza dell’altro, la Musica è la cantautrice e musicista Jaqueline con il suo nuovo singolo intitolato Arizona (Ore25/ MArteLabel, distribuito da Artist First). Brano ipnotico e ammaliante, scritto dalla Branciforte insieme a Davide Fraraccio, in cui emerge tutta la grinta e la potenza vocale della ventiseienne cantante siciliana.
Ragazza semplice ma determinata, con il chiaro obiettivo di fare musica, così si descrive Jaqueline che aggiunge anche di avere tanti progetti e molte cose da dire e da raccontare.
Noi di WebRadio SenzaBarcode l’abbiamo intervistata appunto in occasione della messa in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming della canzone Arizona, che è stata presentata dalla giovane quale viaggio dentro un labirinto di occasioni, sogni e possibilità – . È infatti Jaqueline a dichiarare che la vita sorprende proprio quando tutto sembra poco chiaro: basta accendere l’interruttore “Play”, e scegliere ogni giorno di cambiare il proprio destino.
E a proposito del singolo Arizona, la Branciforte rivela essere nato sperimentando accordi e suoni, improvvisando versi vocali in un inglese maccheroniche. È soltanto in successivo momento che ha presentato il pezzo alla sua produzione Ore25 ed insieme ne hanno consolidato la struttura.
La musicista ha inoltre affermato che il titolo Arizona è stato dettato da una sua personale visione
Da un flashback che, durante il flusso di creazione, ha conferito credibilità al mood travolgente, energico, folle, bollente e dinamico peculiare della fantasia dell’artista.
Cresciuta a pane e musica, citando le esatte parole di Jaqueline, suo padre è dall’infanzia che le ha fatto ascoltare musica e a 5 anni lei già suonava il pianoforte. Ad 8 anni cantava i successi dei più grandi cantanti internazionali. “Mia madre e mio padre hanno capito da subito che ero portata per questo percorso e si sono prodigati ad investire tempo e denaro per la mia carriera. Ricordo che studiavo al Liceo e contemporaneamente al Conservatorio canto, solfeggio e recitazione” ci ha rivelato. Jaqueline non nega neppure che cantare le è sempre risultato naturale e quando suo nonno la portava con lui in campagna fantasticava con la voce insieme con gli uccellini, tanto da considerare la natura la sua madrina vocale.
Per raggiungere la pace e scoprire sensazioni nuove
Ebbene, ecco che, a proposito di madrine e padrini è la cantautrice a spiegarci altresì che è alla musica pop americana di Michael Jackson, Jennifer Lopez, Stevie Wonder, Beyoncé che si è ispirata per Arizona. Testo il cui coraggioso messaggio vuole essere quello che non esiste mai una fine, bensì che vi è sempre la possibilità di premere il pur prima nominato tasto “Play” ed iniziare una nuova, altra, partita. Il viaggio dell’esistenza, per Jaqueline, è lungo e pieno di ostacoli e se rimani al buio non puoi trovare la strada ma piuttosto devi fermarti e aspettare che arrivi l’alba. Consapevolezza questa, dell’intervistata cantautrice, alla quale è arrivata dopo aver vissuto numerosi momenti in cui si è sentita persa nel nulla, senza altro eccetto la musica.
Musica che, per Jaqueline, è “veicolo per raggiungere la pace e scoprire sensazioni nuove” giacché, ogni volta che ascolta una canzone, ritrova le emozioni e le frequenze di quel ricordo intimo, che rivive in un trasporto senza confini. Non di meno Arizona ha tale potenza rievocativa, singolo autobiografico in cui è la stessa Jaqueline il fiore del testo, fiore intorno al quale tutto muta poiché non c’è davvero una fine del cambiamento (sebbene comunque, per la siciliana, il cambiamento non possa cambiare chi si è veramente).
Non a caso, in accordo a ciò, aggiunge pure che secondo lei siamo noi a costruire giorno dopo giorno il nostro percorso
La filosofia della Branciforte è quella di vedere e sperimentare a 360 gradi, senza escludere nulla bensì mettendosi sempre alla prova perché accettare le sfide è motivazionale, è necessario per migliorarsi e fare di conseguenza del bene a sé e agli altri. Jaqueline esplicita ancora “Non serve caricare il proprio contenitore di troppe emozioni o sentimenti, l’amore giunge all’improvviso … Non ho l’abitudine di ripensare alle scelte intraprese, sono loro che scelgono me. Ascolto e vivo con etica tutto quello che arriva”.
Infine, prima di salutarci, Jaqueline decide di condividere con noi il suo credo più intimo secondo cui il tempo ha pochi riferimenti, seppure chi attraversa il tempo attraversa anche se stesso sotto tutte le forme previste dal mutamento. In ultimo si congeda spiegando che è del parere che non esistano errori, che esistano al contrario solamente scelte che possono portare ad una (più o meno) limpida consapevolezza di quanto è giusto o no per la prima persona e per il prossimo, “(…) occasioni che orbitano nel subconscio della mia mente, per essere riconosciute, attivate” ed esperite.
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