Uno degli strumenti più controversi della rete viste le sue peculiarità. Si parla del trading online, un approccio innovativo che consente di investire utilizzando proprio le potenzialità del web.

Ebbene, se ne parla ormai da anni e non sempre in termini positivi. C’è chi lo reputa un valido strumento per provare a guadagnare e chi, viceversa, lo bandisce in quanto ritenuto ampiamente a rischio. Dove sta la verità? Probabilmente nel mezzo, come reputavano gli antichi romani. Perché i guadagni facili non esistono e, di conseguenza, qualunque messaggio promozionale teso a promuoverli deve essere preso con le molle, di contro non sarebbe neanche giusto etichettare l’intero prodotto trading online come una grande truffa.

Perché a fare la differenza è sempre il ‘come’, quindi l’approccio che si ha verso un determinato strumento. Ed è proprio quanto si può affermare parlando di questa nuovo modo che si utilizza per investire i propri soldi.

Attenzione ai siti illegali

Leggendo in rete le varie recensioni sul trading online, in effetti si incorre in una molteplicità di pareri equamente divisi tra chi lo consiglia e chi invita a starne alla larga.

Un esempio di pericolo arriva dai siti illegali. Premessa: per poter investire nel trading online è necessario affidarsi ad una piattaforma di intermediazione, quindi un software online tramite il quale è possibile andare ad accedere ai principali mercati finanziari. Da quello della Borsa fino alle materie prime, ogni asset può essere trattato in rete.

Ebbene proprio queste piattaforme sono l’ago della bilancia, lo strumento più delicato: di recente la Consob, ovvero l’organo ufficialmente predisposto a vigilare in materia, ha lanciato un monito per ricordare che chi fa trading online in Italia deve prestare la massima attenzione alle piattaforme digitali che utilizza. Questo perché la stessa Consob ha emesso, negli ultimi mesi, una serie di provvedimenti per la chiusura di piattaforme non legali.

Prima di investire attenzione quindi alle credenziali della piattaforma che si sta utilizzando: importante analizzarla a fondo proprio per capire se abbia o meno autorizzazione ad operare da parte di un organo competente. In Italia è proprio la Consob, in altri paesi un organo equivalente.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

By SenzaBarcode Redazione

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