Vertice Italia-Israele a Torino atteso Benjamin Netanyahu
Vertice Italia-Israele a Torino: atteso il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Il 2 dicembre incontro intergovernativo alla Reggia di Venaria, si organizza la protesta.
L’incontro intergovernativo tra i capi di governo Benjamin Netanyahu e Enrico Letta si terrà il 2 dicembre alla Reggia di Venaria. Un incontro annunciato già quest’estate quando il Primo Ministro Letta, recatosi a Gerusalemme in visita ufficiale, aveva dichiarato che l’Italia intendeva consolidare la cooperazione con Israele. I rapporti tra Italia ed Israele si stanno ulteriormente rafforzando negli ultimi anni in tutti i settori: politico, economico, culturale e scientifico. Israele è considerata la nazione start-up modello grazie alla sua economia che si basa su innumerevoli aziende operanti nei settori dell’innovazione tecnologica e della ricerca. Israele, in una situazione internazionale quantomai debole, ha bisogno di salde alleanze per continuare questo progetto di espansione economica che punta tutto sull’energia e sull’innovazione dato il suo territorio geograficamente limitato e tendenzialmente privo di risorse. Secondo il Primo Ministro Letta il vertice di Torino sarà però soprattutto un’opportunità italiana per imparare dall’economia israeliana, eppure non tutti pensano che dallo stato di Israele si possa imparare qualcosa.
Si è immediatamente mobilitata la rete degli oppositori a questi ulteriori accordi che rinsalderanno l’interdipendenza economica, ma anche politica, rendendo l’Italia ancora più alleata di uno stato al centro di una difficile e grave situazione geopolitica. In Israele e in Palestina si combatte ancora e niente fa presagire l’arrivo di una vera pace. La Palestina è stata finalmente ammessa come stato osservatore all’assemblea delle Nazioni Unite nel novembre dello scorso anno, ma le tensioni continuano a seminare morte e distruzione. Il governo israeliano si è macchiato di crimini contro l’umanità definibili coi termini di pulizia etnica e occupazione illecita di territori. Un dossier dell’ONU ha rivelato che solo negli ultimi dieci annicirca 7 mila bambini palestinesi sono stati arrestati, torturati, minacciati di morte e violentati nelle prigioni israeliane.
Secondo il Comitato Mai Complici di Israele pronto alla mobilitazione: questi accordi coinvolgono il nostro territorio con l’importazione di sistemi di sorveglianza, test di nuove armi da guerra che poi vengono utilizzate contro i palestinesi, importazioni di prodotti provenienti dagli insediamenti sionisti considerati illegali anche dalla Comunità Europea.Effettivamente i tipi di accordi previsti a livello economico e di ricerca scientifica sembrano essere molto sbilanciati a favore dell’industria miliare. Inoltre le nostre basi offrono già spazio ai test degli aerei israeliani e allo stoccaggio di armi e esplosivi. Insomma, sebbene i Primi Ministri si dichiarino fiduciosi nella buona risoluzione del processo di pace tra Israele e Palestina e l’incontro a Torino abbia come punto di discussione anche la mediazione di questo processo, i veri argomenti e le serie preoccupazioni dei governi sembrano essere altre.
La manifestazione nazionale a Torino il 30 novembre indetta dal Comitato Mai Complici di Israele sta velocemente raccogliendo adesioni e in questo mese sono numerosi gli eventi organizzati per la sua promozione. Il 25 ottobre doveva svolgersi un incontro presso i locali dell’Università degli Studi di Torino a cui erano stati invitati l’importante filosofo Gianni Vattimo e Massimo Zucchetti professore-attivista del Politecnico. Il Rettore ha deciso però di revocare la concessione dell’aula all’improvviso. Secondo il Rettore l’appuntamento e il confronto sarebbero stati fuori luogo. A questo punto è lecito chiedersi se in Italia siano fuori luogo le occasioni di confronto e la circolazione di opinioni non istituzionali.