Ci uccideranno? Bambini sottratti ora in casa famiglia, poi adozione
Un nuovo caso di bambini sottratti ai genitori, alla madre, e poi ospitati in casa famiglia, ci riporta a Cittadella, ad un video scioccante, alla rabbia nel vedere due genitori più preoccupati a farsi la guerra, ad accusarsi nei salotti tv, a far riprese ben posizionati ai lati delle forze dell’ordine a spaventare ancora più, se possibile, quel povero bambino.
Chi scrive è schierata, come noto, dalla parte dei bambini; chi scrive sostiene che esiste una forma di violenza psicologica-che chiamano PAS, ma per me non ha sesso o etichetta– che i genitori esercitano sui bambini. Chi scrive prova disgusto per questi “sequestri di stato” che, in crescendo, trovo anche tra i figli adottivi -in forma diversa- chi scrive non riesce ad accettare che certi “esseri” siano lasciati liberi di fare i genitori; siano uomo o donna!
Questa è l’ennesima storia cattiva, è il 15 marzo e la madre dei piccoli, di 7 e 8 anni, torna a casa da scuola, lei è un’insegnante di 46 anni. La separazione dal marito è conflittuale, rabbia, sofferenza, senso di fallimento -da manuale, come tutte le altre storie di separazione conflittuale- tutti sentimenti che alimentano le ripicche e le cattiverie. Anna, la madre, torna e trova tre auto della polizia, Poliziotti in borghese, un’assistente sociale e una psicologa del Comune le portano via i bambini. Potremo mai immaginare cosa provano quelle creature in quel momento, lo strappo, la lacerazione, la cicatrice che si creerà dentro la loro mente? No, credo che nessuno possa capire, solo loro. Anna vuole parlare ai bambini, sarà poi portata a fare una denuncia per minaccia e quant’altro ravvisabile, è addirittura disponibile la copia della denuncia in pdf, dati i modi in cui è avvenuta l’operazione, ma le rispondono:
“La sua patria potestà è decaduta, lei non ha più potere sui bambini, le sue parole non contano più, dobbiamo portarceli noi”
E così, in pochi minuti, una madre per loro non è più una madre. Ma fermiamoci un attimo, non siamo nel salotto pomeridiano di chi con faccette scioccate emana rumoretti che dovrebbero essere esclamazioni di sdegno. Chi è Anna, o meglio, cosa ci è dato sapere di Anna? Perché era lei ad avere l’affidamento dei bambini? Dove sta il padre?
La Corte d’Appello della sezione Minorile di Battipaglia accusa Anna di PAS.
Non vede i bambini da oltre 40 giorni e apprende di loro solo tramite la suora, la psicologa della casa famiglia e dalle carte, dichiara:
“C’è scritto che i miei non sono bambini plagiati, che sono educati e che chiedono sempre della madre”. Il padre, invece, si rifiutano di vederlo perché “l’unica cosa che sa fare è picchiare noi e la mamma”.
Il padre? accusato di molestie sessuali anche dai bambini, adesso rischia di perdere anche lui la potestà genitoriale. I bambini saranno ascoltati nell’audizione in Corte d’Appello il 7 maggio. Plagiare un bambino è facile, ci sono padri che hanno scontato mesi o anni di carcere perché accusati, anche dai figli, di molestie sessuali, bambini di 3/5/9 anni che poi, poco alla volta, svelano che erano state le madri a fargli confessare cose mai accadute. Ci sono madri accusate di fare PAS sui figli, madri alle quali sono stati strappati bambini che mai erano stati “programmati” al rifiuto del padre.
Ma quello che so con certezza è che la casa famiglia dovrebbe essere assolutamente l’ultima spiaggia, l’ultima ipotesi e poi dovrebbe essere una struttura d’aiuto e non distruzione: ma questo è un discorso successivo. So anche che come non posso comprendere il dolore di una madre “buona o cattiva che sia” nel vedersi strappare via i figli. Dolore dettato dall’aver perso qualcosa loro o dal non poter più dare qualcosa ai figli … una differenza abissale ma non da molti considerata. Allo stesso modo non so come abbia fatto, la mamma del piccolo di Cittadella ed ora Anna, a girare un video mentre i bambini venivano portati via, non capisco perché invece di rassicurarli cercando di non fargli capire quanto era drammatica la situazione, montava in loro la paura dicendogli “Io non posso fare più nulla per voi altrimenti mi arrestano”. E’ così tanto strano che i bambini chiedessero “Ci uccideranno?” dopo una dichiarazione del genere? Adesso i piccoli sono in casa famiglia, potrebbero essere considerati adottabili: non c’erano dei nonni, degli zii? Nessun familiare? Come sempre bisogna sradicare completamente questi bambini dalla loro vita? Che colpa hanno i bambini?
Anna, su facebook, citava Oriana Fallaci: “Essere mamma non è un mestiere. Non è nemmeno un dovere. È solo un diritto fra tanti diritti”. Un diritto che non vuole permettere a nessuno di strapparle.
Io riesco solo a dire Poveri Bambini.
Mentre scrivo questo pezzo mi arriva notizia di una mamma di Bergamo che ha ucciso la sua bambina di un anno e mezzo e poi si è tolta la vita. Nessuna separazione, nessun motivo.
Poveri Bambini.
I bambini hanno un cuore che nessun essere umano adulto può immaginare, ho condiviso subito l’articolo, dopo averlo letto e scrivo questo commento, credimi con le lacrime agli occhi, sono mamma e queste cose fanno male, anche quando non sei tu il coinvolto, perché sai dentro di te, il dolore che si può provare nel vederti strappare via i figli, ho pensato subito alle mie bimbe, morirei dal dolore, specie per la piccola Federica che senza la mamma non vuole stare, non sono perfetta ci mancherebbe, ho i miei limiti, ma per un bambino la mamma è un elemento importante, c’è un rapporto d’amore profondo, che non si può spezzare mai, non è la prima volta che sento storie del genere, bambini felici che vivono questo incubo solo perché la legge si pone l’assoluta certezza di saper far meglio, vere violenze psicologiche che potrebbero essere risparmiate, per conservare se non altro, una visuale felice della vita, come è giusto che sia per un bambino…
I bambini hanno un cuore che nessun essere umano adulto può immaginare, ho condiviso subito l’articolo, dopo averlo letto e scrivo questo commento, credimi con le lacrime agli occhi, sono mamma e queste cose fanno male, anche quando non sei tu il coinvolto, perché sai dentro di te, il dolore che si può provare nel vederti strappare via i figli, ho pensato subito alle mie bimbe, morirei dal dolore, specie per la piccola Federica che senza la mamma non vuole stare, non sono perfetta ci mancherebbe, ho i miei limiti, ma per un bambino la mamma è un elemento importante, c’è un rapporto d’amore profondo, che non si può spezzare mai, non è la prima volta che sento storie del genere, bambini felici che vivono questo incubo solo perché la legge si pone l’assoluta certezza di saper far meglio, vere violenze psicologiche che potrebbero essere risparmiate, per conservare se non altro, una visuale felice della vita, come è giusto che sia per un bambino…