Allegro ma non troppoAllegro ma non troppo è un libro che ha diversi anni, dal momento che è uscito nell’ormai lontano 1988, ed è stato scritto dallo storico Carlo Maria Cipolla, una delle più interessanti voci della storiografia contemporanea, un autore che può essere definito imprescindibile per chiunque voglia uscire dalla visione presentata dai libri scolastici, soprattutto per quanto riguarda l’economia, tema di specializzazione di Cipolla, nato nel 1922 e deceduto nel 2000, quando molto di quello che ci è attorno oggi era visto come fantascienza.
Questo volume, uscito per i tipi del Mulino, si divide in due parti. La prima è dedicata alla storia del commercio delle spezie, e presenta in maniera molto ironica l’epopea di alcuni prodotti per oggi noi molto comuni come il pepe, che viene inserito nel contesto di un monastero, dove i miti inquilini ne scoprono le straordinarie proprietà afrodisiache.
Ma è la seconda parte che rappresenta il cuore di quest’opera, dove viene enunciata l’ormai famosa “Teoria della Stupidità”, che ha avuto un grande successo anche nella versione anglosassone del libro, intitolata The Basic Laws of Human Stupidity e pubblicata nel 1976.
Anche in questo caso Cipolla fa sfoggio di un linguaggio estremamente chiaro ma di straordinaria carica umoristica, che riesce ad affascinare sia gli addetti ai lavori (che lo considerano uno degli autori topici per le letture extra accademiche), sia i semplici appassionati.
La “Teoria della Stupidità” presentata da Cipolla si divide in cinque punti principali, e l’autore si lancia in una divertentissima analisi scientifica del fenomeno, presentando pure grafici con tanto di ascisse e ordinate. Dietro ai sorrisi e al divertimento c’è però un messaggio molto profondo, riguardante l’importanza dell’indipendenza intellettuale e della capacità di non farsi manipolare mentalmente; un messaggio quanto mai attuale nonostante i più di vent’anni che ci separano da questo libro, che andrebbe letto per riuscire a leggere il giornale il giorno seguente con lo sguardo più disincantato, ma non per questo cupo.

By Sheyla Bobba

Sheyla Bobba - Direttore Classe 1978, coltiva fin da bambina una profonda passione per la comunicazione e l’informazione. A meno di dieci anni chiede in regalo una macchina da scrivere: il primo passo verso un sogno che non l’ha mai abbandonata. A 17 anni, l’incontro con i militanti del Partito Radicale impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti segna un punto di svolta: sceglie consapevolmente di dedicarsi all’informazione senza tesserino, guidata da un’idea di libertà e indipendenza. Nel tempo costruisce una solida esperienza nel mondo digitale, collaborando a diversi progetti online e approfondendo le dinamiche della comunicazione sul web. Dopo anni di attività sul campo, nel 2012 dà vita al magazine online SenzaBarcode.it. Dal 2019 affianca al portale anche WebRadio SenzaBarcode, ampliando le possibilità espressive del progetto. Con SBS Edizioni & Promozione cura la comunicazione editoriale e la valorizzazione di autori emergenti, affiancando le attività redazionali a quelle promozionali. Si definisce antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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