Drona, la città ideale. Di Serena Fiandro
Drona, la città ideale è il primo romanzo di Serena Fiandro, trent’anni, polistrumentista, e cantante che da anni si muove tra diverse forme d’arte. Questo suo esordio nella scrittura, avvenuto per i tipi di Edizioni della Sera, è un fantasy di grande portata culturale, dal momento che riassume in maniera estremamente efficace il mondo interiore dell’autrice, da sempre interessata alla filosofia, alla politica e al ruolo dell’arte nella società.
La storia si svolge a Drona, una città perfetta, che è diventata tale in seguito alle macchinazione del suo sovrano, re Daar. A cambiare le cose arriveranno però le avventure di uno dei protagonisti, il ciabattino Odar, che si troverà, per conto del re, a dover compiere un’impresa fondamentale per le sorti della città.
Drona è un lavoro letterario sorretto da una profonda conoscenza di alcuni archetipi culturali estremamente importanti: la Fiandro va a riprendere motivi che fanno parte del mito greco e della tradizione orientale dei Veda, creando un affresco di personaggi dai tratti molto complessi, che riescono in maniera estremamente efficace a incarnare la forza tipica delle fiabe.
Serena Fiandro considera la fiaba un linguaggio di grande rilevanza per parlare al mondo attuale, e per portare messaggi anche profondi come quello presente in questo libro. Drona è infatti anche una riflessione politica sull’importanza della libertà dell’uomo all’interno di una società che, avvinghiata alle apparenze, può nascondere dei lati oscuri di estrema gravità.
In passato le fiabe avevano un valore didattico potente anche per gli adulti, e con questo lavoro Serena Fiandro ci invita a riscoprirlo, portandoci, attraverso un linguaggio estremamente evocativo ma semplice, in un mondo magico che, forse, non è poi così diverso dallo scenario contraddittorio che viviamo ogni giorno, e sul quale ci poniamo domande senza avere la forza di aspettare la risposta.
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