Affari di cuore contro i Maya
Lo dicono i Maya, ci rimangono meno di tre settimane di vita.
E mettiamo caso, come vivamente spero, che ciò non sia vero, la situazione non è certo rosea.
Guerre che dilaniano il globo, inquinamento mondiale e problemi energetici, meeting internazionali che si riproducono senza tangibili risultati, uno scenario di tragedie climatiche che in quest’ultimo anno ha segnato il clou, notizie di fame e sfruttamento. Nella civile Italia una crisi economica che, nonostante le promesse, non accenna a finire, disoccupazione e impoverimento, storie di mafia, violenza, prostituzione e altre nefandezze.
Ma è proprio necessario essere così negativi?
Oggi dico no, e vorrei ricordare un grande passo avanti, compiuto dall’umanità nel Dicembre di quarantacinque anni fa.
Si chiamava Louis Washkansky, era un droghiere ebreo di cinquantaquattr’anni, che soffriva di diabete e di un’incurabile malattia cardiaca; era ricoverato all’Ospedale Groote Schuur Di Città del Capo.
2 Dicembre 1967, in un incidente automobilistico, sempre a Città del Capo, perde la vita la signora Myrtle Ann Dervall e sua figlia Denise, venticinque anni, è in fin di vita per le ferite riportate.
La ragazza muore e, con il consenso del padre, un equipe di una trentina di medici, guidata dal professor Christiaan Barnard esegue il primo trapianto di cuore umano, per tentare di salvare Washkansky.
Tuttavia ,il 21 Dicembre, Louis muore causa problemi di rigetto (non commento, mi limito a sottolineare la data), ma ciò non toglie che in questo mese, quarantacinque anni fa, la scienza e la medicina hanno fatto un immenso passo avanti.
Forse sarebbe meglio che, in procinto di maledire il nostro mondo, fossero questi gli avvenimenti su cui soffermarsi, per continuare a sperare in un futuro migliore.
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