Intervista a Pianista Indie: “Non fare il Cremlino”
Fuori per l’etichetta Fenix Non fare il Cremlino, il nuovo singolo di Pianista Indie. Intervista per SenzaBarcode.
Ci sono necessità che non possono essere procrastinate; quando tutto quello che vedi di giorno in giorno è sangue, paura, macerie, gente in fuga e al fronte e ti sembra tutto così ingiusto, alzi la testa per reagire a questa raffica di pugni nello stomaco. La reazione di un cantautore è scrivere una canzone, che arriva direttamente dell’anima lacerata da tanto, inutile, dolore. Ed ecco Non fare il Cremlino di Pianista Indie. Una canzone che fissa in maniera indelebile questo angolo di presente che non avremmo mai voluto vivere.
Non avrei mai voluto scrivere questa canzone e invece eccola qui. Non riesco a fare altro che pensare all’orrore in Ucraina. È l’inferno. Mi sono seduto al pianoforte e le parole erano già li. Purtroppo. Sono un cantautore, non un politico ma proprio non riesco a girare lo sguardo di fronte a quello che sta accadendo sotto i nostri occhi.
Noi cantiamo emozioni e le emozioni non le controlli. È molto difficile trattare di questi argomenti, delle schizofrenie umane, restando al di sopra delle parti e soprattutto facendo poesia, ma in questo caso non ho scelta. Ho la fortuna di avere due nonne di quasi 100 anni che hanno vissuto la seconda guerra mondiale. In particolare quella dal lato paterno ha visto la sua casa bombardata e rasa al suolo dal nemico, quindi profuga, è fuggita insieme agli abitanti del paese trovando ospitalità in altre parti d’Italia. Aveva 14 anni. Me lo racconta da quando ero un bambino, come fosse un incubo ancora vivo dentro di lei. L’altro giorno abbiamo chiacchierato a lungo, mi ha trasmesso tanto coraggio, il coraggio di chi sa… e alla fine mi ha detto questa frase: “non basta avanzare con i carri armati per vincere una guerra”. Quelle parole sono diventate una canzone.
(Pianista Indie)
Qual è stato il momento in cui hai capito che era ora di dar vita al tuo progetto musicale?
Il giorno in cui ho capito che non avevo più nulla da perdere. Ero così tanto disperato che solo una cosa poteva salvarmi: tornare a fare musica. L’ho fatto! Ora sto bene!
Come senti di essere evoluto da quando hai cominciato a fare musica ad oggi?
Non so se mi sono evoluto, o meglio non riesco a giudicarmi. So dirti che mi sento sempre più a mio agio in quello che faccio e se questa è evoluzione, allora sono decisamente in fase evolutiva.
“Non fare il Cremlino” è un brano profondamente attuale. Qual è stato il processo che ha portato alla sua creazione? Ci sembra di capire che è nato in maniera molto spontanea, è corretto?
Si, ho messo le mani sul pianoforte e la canzone mi stava aspettando. Non riesco a pensare ad altro in questi giorni. Non è una canzone ma una riflessione. Un lungo post di 2 minuti. Avevo bisogno di cristallizzare in una canzone il mio pensiero su questo momento storico, che credo cambierà le nostre vite per sempre. Ancora una volta.
Che musica stai ascoltando ultimamente?
Classica, tantissima.
C’è un artista con cui vorresti condividere il palco?
Brian Wilson! Il più grande compositore del ‘900. Mito assoluto.