Paolo Berdini sbattè la porta dell’assessorato nel 2017 e ora si candida per conquistare il Campidoglio verso #Roma2021.

Sono note le posizioni di Paolo Berdini riguardo allo stadio della Roma. Già assessore nella giunta Raggi, da lei nominato apena insediatasi, si dimise nel 2017. Oggi lo troviamo come proposta di sinistra ma ben distanti dal Partito Democratico. Un’alternativa

Di tutti gli assessori entra in Giunta pentastellata nella prima “chiamata” ne sono rimasti solo due, l’intervista a Paolo Berdini avviene all’indomani del defenestramento del vicesindaco Luca Bergamo, con delega alla cultura, e Carlo Cafarotti, al Turismo. Ovvio chiedere all’esponente di La Roma che vogliamo, una riflessione.

“Io credo che arrivati vicini alla scadenza dei cinque anni è un’ammissione di fallimento veramente incredibile. Evidentemente, chi ha avuto la leva del comando di un’amministrazione importante come quella di Roma, non ha avuto nemmeno l’intelligenza di capire quali erano i punti deboli dell’amministrazione. Penso che se si arriva all’ultimo a cambiare due assessori chiave, evidentemente questi assessori non andavano bene, e uno non se ne accorge a pochi mesi dallo scioglimento del Consiglio…”.

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La Roma che vogliamo

“30 anni di abbandono dell’urbanistica pubblica e della privatizzazione della città hanno portato un disastro sociale ed urbanistico…”. Motiva così i dati che riferiscono del numero di laureati ed impiegati notevolmente differente tra il centro e le periferie della città.

“Quello che mi spinge è capire se riusciamo a riequilibrare questa città devastata dal neoliberismo che ha aumentato le disuguaglianze”. La Roma che vogliamo vuole suscitare un moto di disdegno soprattutto partendo dalle periferie. Da queste, e a queste, si rivolge Paolo Berdini anche per trovare nuovi compagni di viaggio in questo progetto verso il Campidoglio.

Intervista completa del 29 gennaio.

By Sheyla Bobba

Sheyla Bobba - Direttore Classe 1978, coltiva fin da bambina una profonda passione per la comunicazione e l’informazione. A meno di dieci anni chiede in regalo una macchina da scrivere: il primo passo verso un sogno che non l’ha mai abbandonata. A 17 anni, l’incontro con i militanti del Partito Radicale impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti segna un punto di svolta: sceglie consapevolmente di dedicarsi all’informazione senza tesserino, guidata da un’idea di libertà e indipendenza. Nel tempo costruisce una solida esperienza nel mondo digitale, collaborando a diversi progetti online e approfondendo le dinamiche della comunicazione sul web. Dopo anni di attività sul campo, nel 2012 dà vita al magazine online SenzaBarcode.it. Dal 2019 affianca al portale anche WebRadio SenzaBarcode, ampliando le possibilità espressive del progetto. Con SBS Edizioni & Promozione cura la comunicazione editoriale e la valorizzazione di autori emergenti, affiancando le attività redazionali a quelle promozionali. Si definisce antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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