Quanto hollywood può castrare un autore?
Moltissimo. Hollywood è un’industria e, come nelle fabbriche, ci sono dei ruoli. La nuova puntata su WebRadio SenzaBarcode.
Anche qua abbiano dei superiori (nel mondo del cinema i produttori) che decidono e che non possono essere contestati dagli operai (nel nostro caso i registi). Molti produttori ascoltano e danno spazio alla creatività dell’autore. Ma non è sempre così.
La prima trilogia di Spider-Man (iniziata nel 2002 con protagonisti Tobey Maguire e Kirsten Dunst), non solo ha rivoluzionato il mondo dei cinecomic ma anche portato dei film d’azione di alta qualità. Almeno fino a Spider-Man 3 che ha ricevuto molte critiche dai fan e dalla critica. Il problema principale della pellicola fu l’inserimento di troppi antagonisti che dovevano scontrarsi contro Peter Parker. E c’è una semplice spiegazione. Sam Raimi (che ha diretto l’intera trilogia) non hai mai voluto tre villain, il suo piano era avere come nemesi principale l’Uomo Sabbia e di concludere la storia di Henry Osborn (interpretato da James Franco). Nella sua visione, il personaggio di Venom non era presente.
Il produttore Avi Arad volle a tutti costi l’introduzione del simbionte per accontentare i fan del fumetto
Raimi non comprese appieno il personaggio e per questo non voleva inserirlo nel film. Ma gli studios non mollarono la presa e continuarono ad insistere. Il risultato fu una via di mezzo: decisero di inserire Venom con gli altri due antagonisti designati dal regista.
Sam Raimi spiegò come non comprese appieno tutti i personaggi e che, piuttosto che fare un favore ai fan dei comics, stesse distruggendo l’anima originale dei personaggi.
Se un regista non ama qualcosa, è sbagliato obbligarlo ad andare avanti.
A differenza di molti altri registi, Raimi si prese tutta la responsabilità del fallimento ammettendo, in svariate interviste, come lui ha rovinato il film ed l’intero franchise.
Conclusa questa tumultuosa avventura, il regista, ancora intenzionato a lavorare con l’Uomo Ragno, decise che il quarto capitolo doveva essere il migliore della saga. Per Spider-Man 3, l’autore avrebbe voluto inserire l’Avvoltoio ma Sony (la casa produttrice) non era per niente convinta e per questo continuò a pressare per l’inserimento di Venom. Per il quarto capitolo, però, Raimi non voleva più dare ascolto agli studios.
Il progetto stava andando bene:
lo sceneggiatura era pronta e sono stati fatti degli storyboard ma Raimi capì che ormai il suo viaggio con Spider-Man doveva finire. Oramai erano 10 anni che stava lavorando con il personaggio Marvel. Inoltre gli studios volevano a tutti costi il personaggio di Curt Connors (Lizard) nel film e stavano cercando di convincere il regista a inserirlo nella pellicola. Raimi era stanco: era a causa di interferenze come queste che Spider-Man 3 non è diventato quello che aveva pensato il regista.
Sony, che aveva capito che l’autore non avrebbe seguito alcun loro consiglio, spinse per la cancellazione del progetto e di ricominciare da capo con un reboot con dei nuovi attori.
Il regista non voleva fare un film che non fosse di qualità e quindi decise di abbandonare il progetto lasciando continuare i lavori sul reboot.
Inoltre, come se tutto questo non bastasse, lo sceneggiatore ingaggiato per lavorare sul quarto capitolo venne anche chiamato per scrivere il reboot. Tutto questo venne fatto alle spalle di Raimi. Da qui il resto è storia, il progetto venne cancellato ufficialmente e Sony fece il suo reboot: The Amazing Spider-Man.
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