Presentati i risultati della ricerca svolta dai volontari del Servizio Civile Nazionale. La memoria può essere uno strumento di educazione alla pace?

Si è svolta mercoledì 17 ottobre, la presentazione dei risultati della ricerca promossa da ASC Arci Servizio Civile dal titolo “La memoria come strumento di educazione alla pace”. Al progetto hanno lavorato Volontari del servizio civile, ragazze e ragazzi, di differenti città in ciascuna delle quali sono state svolte medesime attività per ottenere un risultato complessivo.

Ammesso nel bando 2017,  la ricerca è stata realizzata tra settembre 2017 e settembre 2018. 16 lavoratori per 9 città d’Italia in 8 regioni, Lombardia, Liguria, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche e Lazio. I risultati sono stati pubblicati in un volume che a breve, in formato ebook, sarà scaricabile gratuitamente sul sito ufficiale del Arci servizio civile.

A presentare il progetto tre volontari che si sono spesi nella realizzazione di questo documento, ricco di dati importanti che invitano a profonde riflessioni

Gli interventi di Pietro Maffio, Mattia Rossi e Gian Luca Nicoletta hanno aiutato a comprendere come la memoria possa essere realmente uno strumento di educazione alla pace. Le 38 domande del questionario ha visto il coinvolgimento diretto di tutti i volontari  ed è stato somministrato a uomini e donne di età compresa tra 18 e 30 anni

“ L’idea progettuale è di avviare una serie di ricerche sul territorio per capire la posizione dei giovani in tema di 25 aprile e di giornata della memoria”  questa la linea guida

A fronte dell’obiettivo di 1050 questionari, ne sono stati raccolti 898. Questo a causa di una scarsa risposta di talune associazioni ed istituti scolastici. Nel libro, decisamente ben fatto e dettagliato, si possono trovare dati raccolti minuziosamente, oltre ad un’analisi della trattazione nei giornali locali di 9 città italiane. Sono stati esaminati circa 3500 articoli, conservati negli archivi delle testate o delle biblioteche, i risultati impongono una seria riflessione anche rispetto al comportamento giornalistico del futuro.

“Il servizio civile è stata un’esperienza unica, entusiasmante e divertente” dichiara Gian Luca Nicoletta parlando a nome dei volontari “ho avuto la possibilità di girare l’Italia per ampliare la mia conoscenza sulla festa della Liberazione e sul Giorno della memoria, confrontandomi con molti formatori, esperti, volontari e con me stesso”.

Il presidente Arci servizio Civile Lucio  Palazzini si dice “molto orgoglioso di questo progetto che, nel rappresentare una eccellenza, evidenzia una volta di più che si può realizzare la finalità che la legge affida al SCU:  educazione alla pace, alla solidarietà, alla partecipazione senza tralasciare l’acquisizione di competenze e di abilità concrete da parte dei giovani volontari…”

Di seguito la registrazione completa realizzata da radio radicale

By Sheyla Bobba

Sheyla Bobba - Direttore Classe 1978, coltiva fin da bambina una profonda passione per la comunicazione e l’informazione. A meno di dieci anni chiede in regalo una macchina da scrivere: il primo passo verso un sogno che non l’ha mai abbandonata. A 17 anni, l’incontro con i militanti del Partito Radicale impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti segna un punto di svolta: sceglie consapevolmente di dedicarsi all’informazione senza tesserino, guidata da un’idea di libertà e indipendenza. Nel tempo costruisce una solida esperienza nel mondo digitale, collaborando a diversi progetti online e approfondendo le dinamiche della comunicazione sul web. Dopo anni di attività sul campo, nel 2012 dà vita al magazine online SenzaBarcode.it. Dal 2019 affianca al portale anche WebRadio SenzaBarcode, ampliando le possibilità espressive del progetto. Con SBS Edizioni & Promozione cura la comunicazione editoriale e la valorizzazione di autori emergenti, affiancando le attività redazionali a quelle promozionali. Si definisce antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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