Gabrielli e Alfano su Sicurezza Pubblica. Risposta SULPL
Il SULPL chiede chiarimenti in merito alle indicazioni di Alfano e Gabrielli agli Operatori della sicurezza pubblica, per il porto dell’arma fuori dal servizio.
Risposta del SULPL a seguito delle dichiarazioni del Ministro Alfano e del Capo della Polizia Gabrielli al quale si unisce SenzaBarcode, ricordando con ammirazione e gratitudine il lavoro svolto dalle Polizie Locali e da tutte le Forze dell’Ordine che con dignità e onore difendono i cittadini. Noi ben sappiamo in quali condizioni contrattuali ed economiche sono costretti a lavorare e mettere a repentaglio la propria vita.
In questo periodo, in Germania come in Francia, i Colleghi della Polizia Locale stanno dando grande prova di se. Tutta la nostra solidarietà e la nostra ammirazione è per Loro. L’Europa sembra essere allo sbando e si mostra inerme di fronte al terrorismo, ma la Polizia Locale è unica per coraggio e capacità di reagire. Siete il nostro orgoglio! Tuttavia la nostra rabbia è inevitabile quando, come in questi giorni, leggiamo le dichiarazioni di rappresentanti delle Istituzioni che dovrebbero dare risposte e soluzioni concrete per permettere ai loro uomini e donne in Divisa di fronteggiare l’emergenza terrorismo e garantire Sicurezza ai cittadini, e invece veniamo lasciati soli, in balia degli eventi. La Polizia Locale continua ad essere l’esclusa e l’innominata per eccellenza; viene ricordata dalle cronache nazionali solo per i furbetti e i fannulloni.
Ciò che ci ha fatto indignare sono state le dichiarazioni di Gabrielli…
Qui la nota
Modena, 23 luglio 2016
Al Sig. Ministro dell’Interno
On.le Angelino Alfano
Roma
Al Capo della Polizia
Dott. Franco Gabrielli
Roma
Per il tramite di Pec Istituzionale
Pregiatissimi,
questa Organizzazione Sindacale di Categoria, dopo aver preso atto delle raccomandazioni che le SS.LL. hanno ritenuto opportuno fare, l’On.le Ministro il 21 u.s. ( vedi altra nota nr. prot. 1914/10/2016 SULPL ) ed ora anche al Capo della Polizia in data 23.07.16, ritenendo che gli appartenenti della Polizia Locale italiana, al pari dei colleghi delle Polizie Statuali, abbiano lo stesso grado di esposizione a rischio, poiché impegnati tutti a garantire l’ordinato convivere civile e presenti in servizio in tutte le città italiane a svolgere tutte le funzioni di Polizia.
In perfetto accordo con Ella, Dott. Gabrielli, nel ribadire quanto un poliziotto possa rappresentare “un bersaglio” e che “ la dinamica del terrorismo jihadista si prefigge proprio di colpire anche chi abbia una valenza simbolica, in modo da amplificare l’effetto, generativo di insicurezza, movente principale delle loro azioni”.
Sente il dovere di aggiungere che in quest’ottica le divise indossate dagli operatori di polizia, seppur di foggia diverse, possano rappresentare un bersaglio, indipendentemente da chi le indossi e che quindi siano da ritenersi specificatamente esposti a rischio anche i Poliziotti Locali con lo stesso grado di esposizione degli altri colleghi. Come avviene nelle altre Nazioni Europee!
Chiede pertanto alle SS.LL. di voler emanare analoghe raccomandazioni per il tramite dei Prefetti delle Province italiane da estendere a tutto il personale dei Corpi e dei Servizi di Polizia Locale italiana e prevedenti la possibilità di poter portare l’arma in dotazione con sé anche fuori dal servizio, su tutto il territorio, soprattutto per quegli operatori che ex D.M. 145/87 non hanno l’arma affidata in via continuativa, ed inoltre di voler trasmettere a questa O.S. Vostre determinazioni in merito al fine di comunicarle alla Categoria.
In attesa l’occasione è gradita per porgere distinti saluti.
Il Segretario Mario Assirelli