Presidi dipendenti capitolini: Per la UIL Antonio Rossi
Antonio Rossi ai presidi dei dipendenti capitolini “adesso aspettiamo il Governo che è in grado di fare una legge apposita per tutti gli enti locali e non solo per Roma”
Piazza Montecitorio è stata scelta proprio per dimostrare l’attesa di un dialogo col Governo, Antonio Rossi, delegato UIL ha in borsa tutto il fascicolo del MEF, 363 pagine di tagli e modifiche. Dalla pagina 185 si parla di salario accessori e dipendenti capitolini. Antonio Rossi aveva chiesto a Ignazio Marino, proprio nel video che lo riprende con Diego Sabatinelli girato dopo la riunione del 9 maggio al Carroccio, perché si è cominciato a lavorare dalla pagina 185 della relazione, dal basso e non dalle spese indicate nelle prime pagine. Ignazio Marino non rispose – anzi, fece gesto di andarsene – ma di questo abbiamo parlato anche nell’intervista con Romolo Bonarota.
Naturalmente, anche senza le risposte del Campidoglio, Antonio Rossi si è fatto un’idea e una domanda:
A pagina 185 iniziano le segnalazioni sugli stipendi dati ai dipendenti, sul salario accessorio dato “a pioggia” … Non è a pioggia! Se ci siamo ci pagano, se non ci siamo non ci paga nessuno, tant’è che se ci facciamo male nessuno ci paga… le prime 185 pagine sono il punto che voglio fare a Marino, lì si parla di contratti ai dirigenti, di partecipate – AMA, ATAC, Zetema … – Quanti soldi soldi possono risparmiare su quelli?
Il dipendente fa la cassa per il dirigente? Si vuole arrivare ad eliminare intere professionalità per spartirsi una torta? Considerando il poco che già spetta ai dipendenti capitolini, giusto all’accessorio possono puntare. Ma quello non basta: abbiamo visto con Cinzia Cottini che cosa si profila per le maestre, con Bruno Bigari abbiamo parlato della sicurezza degli agenti della Polizia Locale. Il senso delle mie tante interviste e partecipazioni alle manifestazioni dei dipendenti credo sia chiaro e fornisce una visione globale di quello che sta accadendo, parte da Roma ma è destinato all’Italia intera: il forte vive solo annientando il debole. Ma il debole adesso chi è se i dipendenti tutti si uniscono?
Antonio Rossi è un delegato sindacale UIL, ma era anche in veste di dipendente quando ha accettato l’invito di Diego Sabatinelli – non delegato, non sindacalista – per la sala del Carroccio. La UIL ha appoggiato i presidi, come anche il SULP: ma nessuna bandiera era presente ai gazebo, è questo che deve fare riflettere chi tende a demoralizzarsi perché è questo che fa “paura” a chi ha bisogno di soffocare le voci dei lavoratori per sentirsi, ancora, forte.
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