Letta, il via alle consultazioni, ecco i primi risultati.

letta via alle consultazioniIeri mattina il premier incaricato Enrico Letta ha aperto le consultazioni con i partiti, giornata difficile e impegnativa, che si è conclusa con la soddisfazione del premier, il quale dichiara di avere le idee più chiare a riguardo del quadro politico italiano…beato lui! Ma vediamo nel dettaglio cosa è successo di particolare, partito per partito.

Il Sel è stato il partito che ha aperto ufficialmente le consultazioni, rappresentato da Loredana De Pretis, Gennaro Migliore e Nichi Vendola, il quale alla fine ha rilasciato una dichiarazione che ha fatto molto discutere:

“Le larghe intese sono un errore. Il contrario di quanto scritto nel documento di Italia Bene comune. Il Cln era un luogo in cui convivevano diversità straordinariamente lontane e per certi versi inconciliabili. Solo un soggetto non c’era: i fascisti”.

Scatta immediata la difesa del capogruppo Pdl al Senato, Simona Vicari, che risponde a Vendola dandogli del “sfascista” e dichiarando:

“Le parole di Vendola fanno parte di un estremismo che ha diviso il Paese e che dobbiamo lasciarci alle spalle”.

Devo essere onesta a riguardo, i rappresentati del Pdl sono un po’ permalosi, non capisco perché loro possono etichettare di continuo gli avversari politici con il termine “comunisti” e loro non accettano di essere etichettati come “fascisti“, a ognuno la sua parte oppure ognuno eviti di usare questi termini, che sarebbe meglio.

Dopo il Sel comunque, Letta ha ascoltato i rappresentati del Pdl: l’incontro con Alfano è stato uno dei più lunghi e alla fine lo stesso rappresentate del Pdl si è ritenuto soddisfatto del colloquio con Letta e ha rilasciato ai giornalisti il seguente messaggio:

”Abbiamo affrontato con spirito costruttivo per il bene dell’Italia, delle famiglie, delle imprese dei lavoratori. Lo stesso spirito costruttivo abbiamo riscontrato nell’approccio del presidente del Consiglio incaricato, la linea Pdl, espressa con grande chiarezza in queste ore dagli Usa dal presidente Berlusconi, è chiara: non stiamo ponendo questione di formule di governo né problema di poltrone e cadreghe, ma più concretamente un discorso per il bene dell’Italia che possa rialzarsi”.

Ok fino a qui tutto bene, poi però il leader Alfano sottolinea che daranno fiducia a un governo che porti in linea i loro 8 punti fondamentali, uno dei quali riguarda la scottante Imu, mossa vincente della campagna elettorale, è qualcosa che il Pdl ha urgenza di togliere, per non deludere il proprio elettorato, che tradotto dal policantese all’italiano significa solo: per non perdere i voti che ci abbiamo guadagnato nel dire che la togliamo! 

Intanto dalla lontana America, in particolare da Dallas, arriva anche la voce di Berlusconi:

“Fare un governo è più importante che scegliere chi lo guida. Abbiamo preparato otto disegni di legge che sono ciò che secondo noi è indispensabile e urgente fare”.

Ora uno è l’Imu e gli altri sette? Mistero! Ma in fondo la nostra classe politica è famosa in tutto il mondo proprio per la sua trasparenza e chiarezza.

Dopo Alfano sono arrivati i rappresentanti del Movimento 5 Stelle, i quali hanno chiesto a Letta di fare le consultazioni in streaming, dovendo dare all’Italia un Governo d’urgenza, Letta accetta la proposta. In streaming si avvia la dolente chiacchierata tra Letta e il Movimento 5 Stelle, il quale nonostante i tentativi di persuasione nei loro confronti rimane fermo su due punti ben precisi:

  • non daranno a un governo la fiducia in bianco;
  • la famosa legge sui rimborsi elettorale è urgente e si deve fare!

Tanto urgente che la rappresentante alla Camera Roberta Lombardi ha detto a Letta:

“Le ho portato la nostra proposta di legge sull’abolizione dei rimborsi elettorali, ci farebbe piacere che anche lei apponesse la sua firma”.

Adesso non dormiranno la notte gli altri parlamentari, avranno gli incubi, la metterà la firma? Sarà il loro peggior pensiero notturno!

Intanto Psi, Centro Democratico e Scelta Civica sono dalla parte di Letta, daranno sostegno al governo, purché sia giusto e non faccia sconti a nessuno, chissà se quando dicono tutti, intendo proprio tutti, cioè anche loro compresi, qui la firma di Letta sui rimborsi elettorali ci starebbe bene!

Il “No” duro e aspro arriva da Fratelli d’Italia e Lega Nord, i primi perché ritengono che un governo costruito su queste basi possa essere un brutto clone di quello di Monti, i secondi perché non vogliono entrare in un governo che non rispecchia la loro condotta politica: meno stato, meno sprechi, più federalismo! Se è vero che vogliono meno sprechi, prego avete la lista dei rimborsi elettorali da firmare, incominciate da quella!

Solo all’ultimo arriva il combattente Renzi, il quale dopo essere sfuggito all’incarico che ricopre Letta, dichiara che il suo partito sosterrà in pieno il governo, perché se ce la fa Letta, ce la fa anche l’Italia! Tocca vedere solo quanti italiani saranno sopravvissuti nel frattempo.

Anche la Chiesa ha esercitato una certa pressione a riguardo, secondo i portavoce vaticani l’Italia ha bisogno di un governo per far fronte all’emergenza, in fondo anche loro hanno un bel po’ di questioni in campo, sono lo Stato più ricco del mondo e non pagano un centesimo di tasse, hanno giustamente l’urgenza di sapere se sarà ancora cosi.

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Comunicazione e SBS edizioni si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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