Alfredo il Grande, sovrano e santo
Alfredo, versione italianizzata di Aelfred, nasce a Wantage, nell’attuale Oxfordshire, fra l’847 e l’849 d.C., sesto figlio del Re Aetelwulf del Wessex.
Non si sa moltissimo sulla sua infanzia, ma sappiamo che nell’853 riceve una benedizione speciale a Roma da Papa Leone IV e che, dopo aver imparato a leggere a circa 12 anni, si rivela un lettore avido, in particolare di poesia. Sappiamo inoltre che la successione al trono è piuttosto turbolenta, se è vero che il primo fratello Aethelstan muore giovane e che un altro fratello, Aethelbald, depone il padre nell’856; dopo la morte di questi, due anni dopo, Aethelbald e l’altro fratello Aethelbert regnano per pochi anni, giusto in tempo per affrontare l’invasione della cosiddetta Grande armata danese, la più grande coalizione di guerrieri norreni mai vista in Britannia.
Le cronache iniziano a menzionare più spesso il nome di Alfredo attorno all’865, quando cioè ascende al trono l’ulteriore fratello Aethelred; Alfredo infatti gli viene associato al trono, il che ne fa di fatto l’erede più prossimo. Negli anni immediatamente successivi, il Wessex è impegnato a contrastare gli attacchi norreni, parecchi dei quali guidati dai figli di Ragnar Lothbrokk, celebre capo militare morto alcuni anni prima in Northumbria reso famoso dalla serie TV Vikings. Nell’868 Alfredo mette su famiglia sposando Ealshwith, figlia di un nobile merciano, che gli darà cinque o sei figli. Nell’871, alla morte di Aethelred, Alfredo scavalca i giovanissimi figli del defunto fratello, in virtù dell’accordo di alcuni anni prima e diventa finalmente Re del Wessex.
Gli scontri con i norreni non sono però certo finiti
dopo una tregua nell’871, che porta fra l’altro gli scandinavi ad occupare Londra, le ostilità si riaccendono nell’876, terminando peraltro con una sconfitta degli Anglosassoni ad opera del capo norreno Guthrum; una nuova tregua viene però infranta dai norreni, con Alfredo che stavolta riesce a prevalere bloccando le navi nemiche ed impedendo quindi agli avversari di far ritorno in patria; ancora, nell’876 i norreni attaccano Chippenham, roccaforte dove Alfredo sta trascorrendo il Natale; riesce miracolosamente a scampare alla morte fuggendo con alcuni fedelissimi nei boschi, da dove guida una campagna di resistenza contro i nemici.
La campagna di Alfredo culmina nella battaglia di Edington, dove le forze Anglosassoni riescono finalmente a sconfiggere e mettere in fuga i nemici, costretti a ritirarsi proprio a Chippenham, la roccaforte espugnata due anni prima; dopo un breve assedio, i norreni sono infine costretti ad arrendersi per evitare la morte per fame: si impegnano dunque a ritirarsi ad est, liberando il Wessex dalla minaccia e Guthrum, il loro capo, si converte al cristianesimo, avendo proprio Alfredo come padrino di battesimo. Con tale accordo, Alfredo estende il suo controllo anche a buona parte della Mercia, divenendo di fatto il Re degli Anglosassoni oltre che del Wessex.
Il decennio compreso fra 880 ed 890 costituisce il vero e proprio decennio d’oro del regno di Alfredo
il sovrano stabilizza il proprio dominio e riorganizza completamente l’esercito in modo da avere contingenti mobili sempre pronti alla battaglia; Nell’886 rioccupa la città di Londra, nella quale fa restaurare le antiche mura romane, provvedendo a farne costruire anche altre; tale politica fa il paio con quella di ricostruzione ed ammodernamento di ulteriori fortezze presenti sul territorio. Alfredo opera poi una riforma fiscale, legando la tassazione al possesso di appezzamenti terrieri ed opera altresì una profonda riforma del sistema legale, facendo compilare un nuovo codice di 120 articoli: tale codice, noto come Doom Book, fonde previsioni normative bibliche con le tradizioni anglosassoni; ci viene poi detto che Alfredo si comporta in modo estremamente corretto nei giudizi che presiede e, per quanto riguarda i verdetti emessi in sua assenza, fa in modo di controllarli ad uno ad uno per verificare che siano corretti.
Ancora, Alfredo riconosce l’importanza fondamentale dell’istruzione e si impegna per aumentare l’alfabetizzazione almeno di coloro che ricoprono funzioni apicali e, soprattutto, per far tradurre in inglese il maggior numero possibile di opere. Istituisce inoltre una scuola di corte per i propri figli, i figli dei nobili ed anche quelli promettenti, ma di famiglia non aristocratica.
Nell’889 muore Guthrum, il che causa un vuoto di potere e porta a nuove invasioni norrene nei territori britannici: fra 892 ed 893 circa 300 navi vichinghe raggiungono il territorio britannico ed Alfredo è dunque nuovamente costretto a mettersi in marcia per fronteggiare la nuova minaccia; il sovrano, assistito anche dal figlio Edoardo, riesce a più riprese a sconfiggere i nemici, seppur non in modo decisivo, ma riesce comunque a prevalere bloccando i fiumi in modo da impedire ancora una volta al nemico di salpare, costringendo infine i norreni al ritiro in Anglia nell’897. In occasione di questa nuova guerra, Alfredo capisce inoltre l’importanza di combattere il nemico direttamente in mare, prima che approdi in Britannia e dà dunque il via alla costruzione della prima flotta britannica della storia.
Sofferente da tempo di una malattia probabilmente identificabile con il Morbo di Crohn
Alfredo muore il 26 ottobre 896 all’età di 50 o 51 anni, verosimilmente a Winchester, lasciando il trono al figlio Edoardo. Oggi è celebrato come un eroe dalla Chiesa anglicana e venerato come Santo da parte della Chiesa cattolica proprio il 26 ottobre, giorno della sua morte, benché l’attuale Martirologio Romano non lo menzioni espressamente. Attorno al XVI secolo inizia ad essere definito il Grande per via non solo delle sue lotte contro i norreni, ma anche e soprattutto per via della sua azione a promozione dell’istruzione e del suo corposo codice giuridico.
Pingback: Atelstano d'Inghilterra, muore senza eredi - SenzaBarcode