Sesso e disabilità: due mondi distanti
Il tema del sesso disabile viene spesso affrontato come “emergenza” poiché istituzioni, associazioni e famiglie non hanno ancora capito che invece è il tema fondamentale di una vita dal quale partire.
Purtroppo sul sesso c’è ancora molta confusione anche tra le persone normotipiche e questo fa sì che il messaggio per i disabili arrivi ulteriormente distorto. Non solo. L’infantilizzazione della disabilità porta a pensare che probabilmente il tema sessuale non dovrà neanche esser affrontato perché tanto non sarà mai necessario o realizzabile.
Ogni persona è dotata di sesso. Ogni persona ha quindi, pulsioni sessuali. Pensare che alcune persone non ne abbiano è inconcepibile e crudele. Ma cerchiamo di capire perché alcune persone disabili manifestano meno la loro sessualità ed altre invece in modo molto maggiore. Innanzitutto perché ogni persona è diversa da un’altra. Così ogni disabile (anche se con la stessa disabilità) è diverso da un altro.
La varietà delle manifestazioni sessuali sono moltissime
Esistono in natura e quindi, poiché l’uomo ne fa parte, anche per noi sistono gli asessuati, coloro cioè che benché non abbiano problemi funzionali agli organi genitali, hanno pulsioni sessuali solo legati ad una normale attività meccanica. Questo non toglie loro la possibilità di innamorarsi ed aver voglia di costruire una famiglia. Ci sono i pansessuali, coloro che manifestano desideri sessuali verso tutti. I gusti sessuali vengono quindi compresi tutti senza distinzione di genere.
Necessario qui fare una distinzione con quello che i media definiscono maniaci sessuali che sono invece persone che riversano violenza sessuale in particolare sulle donne e bambini, ma in generale sono dominati da un istinto violento a prescindere dalla sessualità.
Esistono poi gli eterosessuali, gli omosessuali, i transessuali e i transgender. Queste categorie esistono in proporzione identica anche nel mondo disabile. Le attiviste LGBTQ+ disabili, nascono diversi anni fa in America portando il movimento disabile a rivendicare la propria sessualità in ogni sua forma e a chiedere assistenza per poter vivere con coerenza la propria condizione.
Per saperne di più
Chiari C. (2005) Orientamenti sessuali e appartenenze di genere: pluralità di mondi identitari. Tesi di dottorato, Università di Bologna.
Chiari C., Di Gregorio E., Lei M. (2007) Orientarsi nella diversità: il contributo di persone gay e lesbiche disabili. IAVEG, Guidance and Diversity Research and Application, Padova.