Roma2021 Andrea Bernaudo
Andrea Bernaudo è il candidato sindaco per Liberisti Italiani “per contrastare un sistema di potere statalista”. Lo conosciamo al microfono di #Roma2021 #VistaFori.
L’esperienza politica di Andrea Bernaudo inizia nel 1992 a fianco di Marco Pannella nella raccolta firma sui referendum liberali. Si definisce un liberale da sempre e, testuale, non potrà mai avere un proficuo dialogo critico politico con tutto quello che c’è dal PD alla sinistra. Presidente di Liberisti Italiani ha deciso di candidarsi come alternativa a Virginia Raggi.
Per Andrea Bernaudo, l’attuale sindaco di Roma è “la prosecuzione di un sistema di potere statalista che noi abbiamo visto per perpetrare su questa città nel corso di diverse legislature. Oltre che a cambiare sindaco, e quindi ad andare in campagna elettorale contro Virginia Raggi, noi in realtà stiamo facendo una battaglia di libertà per restituire a questa città il ruolo che merita sul palcoscenico internazionale”.
Militanza e libertà
“Sono stato dirigente del Club Pannella che era fatto di tanti militanti liberali e riformatori che hanno raccolto le firme per il referendum per le libertà economiche, per diritti dei contribuenti… Quindi io arrivando da quella storia non posso che percorre su Roma la stessa coerenza che ha contraddistinto il mio percorso giovanile. Roma ha innanzitutto bisogno di essere liberata dalla cappa di statalismo che la opprime. La prima cosa da fare sono le liberalizzazioni di tutte le società municipalizzate e tutti i servizi che oggi sono gestiti in house dalla politica, dal Comune. Devono essere gestiti da società private che vincono un bando…”.
Dell’eventualità, o dell’esigenza, di far entrare Liberisti Italiani e il suo candidato Andrea Bernaudo in una coalizione di centrodestra lui risponde “sicuramente non potrei mai entrare in una coalizione dove c’è il Partito Democratico. Per me il PD è l’emblema del sistema Roma. È l’emblema del sistema Italia e del sistema statalista. Dall’altra parte non si sono certo contraddistinti per essere dei liberisti, però almeno la rivoluzione liberale l’hanno evocata per cui se sulla base del nostro programma, che è un programma di liberalizzazione, potranno convergere le altre forze noi non potremmo che esserne orgogliosi…”.
L’intervista completa nel player a fondo pagina.
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