Ecoitaliasolidale: Stop alla plastica in mare
“Oggi giornata mondiale per ricordare la fragilità della natura chiediamo provvedimenti concreti per scongiurare un 2050 con in mare più plastica che pesci”
Piergiorgio Benvenuti, Presidente Nazionale del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale. “Oggi domenica 3 marzo, si celebra la Giornata mondiale delle specie selvatiche, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2013. Questa giornata si prefigge di celebrare e sensibilizzare la fauna e la flora selvatiche del mondo. Quest’anno, in linea con l’agenda 2030 e in linea con l’obiettivo 14 per lo sviluppo sostenibile, il tema prescelto è stato “La vita sott’acqua: per le persone e il pianeta”, un’altra tappa del programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’Onu.
Come nelle edizioni precedenti il Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale si mobilita con i propri volontari organizzando incontri ed iniziative a difesa dell’ambiente. Quest’anno il nostro impegno è per chiedere lo “Stop alla plastica in mare”, con una serie di iniziative di informazione specifica in materia di inquinamento della plastica sulle coste italiane.
I mari del mondo sono invasi dalla plastica – è quanto si evince da uno studio coordinato dall’Università della Georgia che per la prima volta ha calcolato con precisione la quantità di plastica gettata nei mari – ben il 5 per cento di quella prodotta nel mondo finisce ogni anno fra le onde. Complessivamente fra bottiglie, tappi, rivestimenti, imballaggi, stiamo parlando di 12,7 milioni di tonnellate che inquinano fortemente il mare.
Il vero problema della plastica è il suo tempo di decomposizione
infatti per una bottiglia sono necessari circa 20 anni e circa un secolo per posate di plastica o accendini. Inoltre da non sottovalutare che le microparticelle di plastica vengono ingerite dai pesci che le scambiano per plancton, il loro cibo, e che successivamente tale sostanze nocive vengono ingerite da noi mangiando il pesce, con evidente pericolo per la salute.
Se il trend di inquinamento della plastica in mare prosegue con questi ritmi e senza adeguate soluzioni in termini anche di leggi specifiche per la diminuzione dell’utilizzo della plastica, secondo lo studio della Fondazione Ellen MacArthur presentato in occasione del Forum economico mondiale di Davos, nel 2050, in termini di peso, gli Oceani potrebbero contenere più bottiglie di plastica che pesci e tra le acque più inquinate vi è proprio il Mediterraneo.
Come Ecoitaliasolidale lanciamo un appello al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa
del quale apprezziamo le affermazioni in merito all’ampliamento della raccolta differenziata e contro l’utilizzo degli inceneritori, di far attivare dall’esecutivo provvedimenti concreti come agevolazioni fiscali per diminuire il costo dei prodotti “senza Plastica” e degli imballaggi leggeri per giungere alla diminuzione della quantità dei rifiuti e dei prodotti in plastica. Auspichiamo che anche l’Italia possa incidere già da subito, con provvedimenti concreti per contribuire insieme agli altri Paesi del mondo ad incidere veramente sulla qualità dell’ambiente e scongiurare il rischio che dal 2050 ci possa essere più plastica in mare che pesci”.