Verso il voto al Municipio VIII. Dure critiche di Paolo Pace
Il sindaco Raggi impegnata da una mozione di FdI affinché il Prefetto decida una data per le elezioni al Municipio VIII. “I romani hanno abboccato una volta alle sirene grilline, dubito le seguiranno nuovamente”.
Dopo le dimissioni del presidente Paolo Pace al Municipio VIII l’Assemblea capitolina ha approvato all’unanimità la mozione presentata da Fratelli d’Italia che impegna, sindaco e giunta, ad attivarsi con il Prefetto affinché siano convocati il prima possibile i comizi elettorali. Elezioni subito, quindi, per il primo Municipio perso dal Movimento 5 stelle.
Il mini sindaco Pace non ha risparmiato le critiche al M5s romano, vero covo di vipere a quanto pare, con fazioni definite e guerre intestine. De Vito e Lombardi i “capi fila” dei massimi oppositori, Non salva neppure Paolo Ferrara – capogruppo in Campidoglio – che, poco prima delle dimissioni del 5 aprile, «disse ai consiglieri, in una riunione, di dimettersi in massa e far cadere la giunta, accogliendo la richiesta degli stessi oppositori interni alla maggioranza grillina, diretta alla Raggi, di azzerare l’ottavo municipio».
La mozione presentata da FdI è stata approvata il 20 aprile, oggi parliamo con il capogruppo Fabrizio Ghera
Quali potrebbero essere i tempi?
“Il nostro provvedimento approvato all’unanimità dal Consiglio comunale impegna, di fatto, il sindaco e la giunta ad attivarsi con il Prefetto affinché siano convocati il prima possibile i comizi elettorali e vengano quindi indette elezioni per restituire sovranità ai cittadini. Auspichiamo, al tempo stesso, che il sindaco in qualità di Commissario del Municipio VIII, indichi tempi certi per il voto”.
Visto l’andamento in altri municipi crede che questo possa essere uno spartiacque?
“Sicuramente i grillini stanno dando prova, e non solo nei municipi, di grande incapacità amministrativa. In questi dieci mesi di governo della città non scorgiamo nessun provvedimento concreto per la Capitale ma solo nomine per staff in Campidoglio e poltrone nelle partecipate. Certamente, quindi, il Municipio VIII rappresenta il primo ufficiale fallimento dei 5 Stelle a Roma. E di questo passo, siamo convinti, che ci potrebbe essere quantomeno un effetto domino anche sugli altri territori, oggi in grave impasse amministrativa”.
Il M5S dovesse presentarsi a nuove elezioni municipali e fallire, questo sarebbe un segnale di sfiducia anche nei confronti dell’amministrazione capitolina?
“Staremo a vedere, effettivamente, cosa accadrà. La gestione fallimentare è sotto gli occhi di tutti i cittadini e il grande cambiamento sbandierato dal sindaco in campagna elettorale francamente nessuno l’ha visto. Sia in termini di trasparenza che di capacità amministrativa. Addirittura in più di un’occasione i 5 Stelle si sono rivelati in perfetta continuità con la sinistra, due facce della stessa medaglia. Penso ai campi nomadi, dove in Aula Giulio Cesare è stata bocciata una delibera d’iniziativa popolare – sostenuta da Fratelli d’Italia – per la chiusura degli insediamenti rom una delle piaghe di questa città. Come Fdi, pertanto, proseguiamo, sia in Assemblea capitolina che nei municipi, a svolgere un’opposizione costruttiva e ferma.
I romani hanno abboccato una volta alle sirene grilline, dubito le seguiranno nuovamente”.