Palazzo Madama, le sedie rosse del Senato
Mattina a Palazzo Madama, aula del Senato, le sue sedie rosse, ma vuote. Osservazioni e riflessioni di una comune cittadina.
Giovedì 07 Aprile 2016, ore 11,45, ingresso a Palazzo Madama, Aula del Senato. Controlli di sicurezza, documenti alla mano, tesserino d’ingresso, piano secondo, ulteriori controlli con elenco delle prassi comportamentali da mantenere rigorosamente, all’interno dell’Aula, nessun cenno di preferenza, nessun movimento con le mani, non sporgersi dalla balaustra e soprattutto non alzarsi dalla seduta. Telefoni ed effetti personali nel deposito bagagli e finalmente, scortate dagli addetti, si entra.
Impressioni di una comune cittadina
L’Aula del Senato è piccola, raccolta, quasi intima, accogliente nel suo rosso morbido e caldo, divisa in spicchi come un’arancia, le sedute si inerpicano verso l’alto dando un senso di austera gerarchia, vuote le sedie rosse dei Senatori a vita, sicuramente hanno tutta una vita per presentarsi, il Presidente del Senato presiede l’Aula. Un pugno di Senatori muniti di auricolari, tablet, telefoni, PC portatili , occupano le bellissimi sedie rosse.
Una voce femminile riempie lo spazio, legge esponendo gli eventi atroci che migliaia di bambini siriani stanno vivendo e subendo, il tema dei profughi, le loro sofferenze riempiono la sala quasi deserta. La sinistra politica espone, sempre al femminile, la stessa preoccupazione per gli eventi devastanti di quei popoli che quotidianamente mangiano terra e guerra. La destra politica mostra il suo lato maschile elencando percentuali e preoccupandosi dei “predicatori dell’odio” che fanno breccia psicologica sui bambini guerrieri e sui vari estremisti religiosi.
Tutti d’accordo nel dover fare qualcosa in aiuto di queste popolazioni, ma cosa? La difficoltà nel capire la proposta di legge è proprio questa, numerata e catalogata non viene menzionata, sicuramente i Senatori sanno perfettamente l’argomento, ma un mero spettatore ha enormi difficoltà a comprendere.
La votazione
Dopo le motivazioni dei pareri favorevoli accade una strana cosa, appaiono come per incanto affrettandosi a prendere posto sulle loro sedie rosse, i Senatori che mancavano. Come uno sciame di api invadono l’Aula del Senato, tutti in posizione per le tre votazioni.
Il Presidente elenca i numeri inerenti alle proposte di legge e il tabellone, spento fino a quel momento, prende colore. Un bel verde acceso -favorevoli- qualche puntino bianco- assenti- e un unico puntino rosso -contrari-.
“Parere favorevole” echeggia nell’aula.
Improvvisamente però la noiosa fase del voto si interrompe, qualcuno nota il voto di un Senatore assente, il suo tesserino è correttamente inserito e il suo puntino è quel “rosso, negativo”! Un Senatore non al suo posto, un Senatore assente che, non telepaticamente o tele trasportando il suo badge, ma con l’ausilio del suo collega vicino di posto ed una copia de “il Sole 24 ore” a celar la mano, è riuscito a dare parere sfavorevole.
Il brusio e le critiche per il gesto fanno molto rumore, l’atteggiamento scorretto viene denunciato a gran voce, il Presidente richiama all’ordine procedendo all’annullamento della votazione, si rivota in modo corretto. Quel puntino rosso diventa bianco, il risultato non cambia il parere favorevole ma con quel pizzico di correttezza in più che non guasta.
Viene annunciata la Capigruppo, l’Aula si aggiorna alle ore 14,00.
Tutti abbandonano velocemente la loro postazione lasciando nuovamente le sedie rosse vuote, mentre il Velario che occupa la cupola dell’aula del Senato rappresentante le quattro virtù civiche, guarda con il suo occhio di giustizia lo spettacolo appena concluso.
Si è fatta ora di pranzo. Noi di Academy SenzaBarcode usciamo con un amaro sorriso e perse nei nostri pensieri, ed io mi ritrovo a domandarmi “chi sa come si chiama il rosso del velluto delle sedie“, e penso che forse la seduta mi ha colpita più dell’occupante.
Non poteva essere spiegato meglio. I miei complimenti