Dismissioni, mistero aria condizionata bus ATAC
Ci poniamo una domanda a cui i vertici dell’ ATAC probabilmente non risponderanno mai lasciando gli autisti al pubblico ludibrio: che succede all’aria condizionata dei bus pubblici?
A noi è venuta una domanda da fare a cui nessuno risponderà ufficialmente, ma la poniamo lo stesso. Non è per caso che nei nuovi bus gli impianti dell’aria condizionata sono sotto garanzia, e sotto stress visti i chilometri macinati durante il giorno, e quindi nessuno si prende la briga di consentire agli autisti di toccarli regolando il flusso di aria fredda nello spazio viaggiatori ed in cabina in modo da trasformare il bus da carro bestiame a servizio pubblico di trasporto? Viene spontaneo pensare che godendo ancora della garanzia basterebbe sfruttarla, ma quanti mezzi resterebbero fermi magari per diversi giorni? Ripetiamo, nessuno ci dirà se è vero o meno, come nessuno spiegherà mai il mistero dei collegamenti astrali tra l’aria condizionata e l’impianto che regola l’altezza da terra dello stesso bus nelle fermate e poi nella ripartenza, ma certo esiste sempre un perché quando qualcosa non funziona e nessuno si muove per far funzionare. Vorremmo volentieri fare la parte dei babbei che scrivono sciocchezze attraverso una nota dell’azienda che spiega la verità agli utenti dando a noi blogger l’etichetta dei cialtroni. Aspettiamo e speriamo in una nota già con la cenere in mano per cospargerci la testa.
Disagi e svendita
Nelle ipotesi ancora più fantasiose esiste quella del consigliere capitolino Fabrizio Ghera -capogruppo Fratelli d’Italia AN- per il quale la denigrazione ed il disservizio siano prodromici a far incavolare l’utenza demoralizzando il personale al fine di porre in vendita ai privati le aziende del servizio pubblico come AMA ed ATAC. Noi pensiamo a privati “selezionati”. Per la prima azienda già ci ha pensato Marino a fugare i dubbi anticipando con la minaccia nei confronti dell’AMA un incarico ai privati per zone: temiamo fortemente per le famiglie dei dipendenti e per le tasche dei cittadini già tartassate.
La “profezia” della Lanzillotta
E qui si compie la profezia di Linda Lanzillotta che in commissione bilancio voleva ben precise garanzie di svendita per concedere il via libera al decreto Salva Roma. Recita Roma Today il 18 dicembre 2013:
“Ok all’emendamento che svende Roma: Ama e Atac smantellate e vendita delle quote Acea. Liberalizzare il trasporto pubblico locale, dismettere le quote delle municipalizzate quotate in borsa e via libera ai licenziamenti nelle partecipate con il bilancio in rosso. Il decreto Salva Roma, quello che ha permesso di portare a casa il bilancio previsionale 2013, rischia di trasformarsi nel decreto “Svende Roma”. Tutta colpa di un emendamento, votato ieri in commissione in Senato, proposto da Linda Lanzillotta di Scelta Civica e soprattutto ex assessore di Rutelli. Trasversali i carnefici.”