Trasporto Pubblico Locale, Roma in piazza per la dignità
Sciopero USB di oggi 24 ottobre, una grande manifestazione partecipata. In testa al corteo Ilario, Valentino e il trasporto pubblico locale. Roma deve ripartire dai trasporti
E’ in atto lo sciopero di tutte le categorie di lavoratori dell’Unione Sindacale di Base, in piazza un paio di migliaia di persone molto ben organizzate, compatte e determinate specialmente stanche di precarizzazione, crisi economica, un fantascientifico jobs act che sembra povero di diritti dei lavoratori. Persone che vedono in Ilario e Valentino l’esempio della peggiore dittatura e mancanza di dignità sul lavoro.
Ed è da Ilario e Valentino che io proseguo la mia strada, la mia determinazione nel seguire una “faccenda” che non riguarda solo tutti gli autisti – TPL, Consorziate, Atac – ma anche tutti i romani, turisti, studenti e chiunque abbia a che fare con un mezzo pubblico. Ed è il trasporto pubblico probabilmente il volano per far ripartire questa città, dall’ottimo articolo di Giovanna Vitale per Repubblica.it di oggi si evince un dato che molti romani avevano compreso da tempo ma, scritto e commentato, fa capire quanto è disastrosa la situazione: il 53% dei romani individua nel trasporto pubblico il problema di una città, la più bella del più Bel Paese, che viene definita sporca, insicura, degradata! Ignazio Marino oggi sarebbe votato solo dal 20% dei romani, gli altri di lui si fidano poco o per nulla, ma comunque darebbero il voto a chiunque, ma non lui.
Ed è così che la fotografia della catastrofe Marino delinea chiaramente la situazione del trasporto pubblico locale. Raccolgo le dichiarazioni di chi combatte ogni giorno con stipendi in ritardo, turni spezzati che rendono la vita al servizio del datore di lavoro e non mai dedicata alla famiglia, buoni pasti che sono un’insulto, dittatura e pure in pericolo di aggressione come sempre più spesso accade agli autisti principalmente nelle periferie rese zone di nessuno dai provvedimenti di questa Amministrazione.
“In una città grande come Roma, il trasporto pubblico locale, deve essere riportato al centro! In riferimento al jobs act e al mondo del lavoro in generale, noi come autoferrotranvieri chiediamo che le tutele siano per tutti! Ed è per questo che siamo scesi in piazza, in massa e in maniera compatta!” E’ impensabile dividere i lavoratori in categorie, una massima e una alla quale è interdetto l’accesso ai diritti fondamentali, è il mondo del lavoro che deve mettersi a disposizione delle famiglie. Il vecchio adagio “si lavora per vivere e non si vive per lavorare” è un insegnamento che sembra sfuggire ai “grandi e potenti” che dovrebbero gestire la nostra situazione lavorativa e non solo, prendiamo l’esempio lampante dei turni spezzati: prendiamo un lavoratore TPL – che sia madre o padre non fa alcuna differenza – che sta fuori casa 15 ore al giorno per fargli guadagnare 1200 euro – che poi arrivano con ampi ritardi – quando lo vedo suo figlio? Come fa ad educarlo e aiutarlo a crescere? Come possono riuscire questi genitori a creare unità nella famiglia? Specialmente quando questo lavoratore è dovuto sottostare a dei diktat umilianti e degradanti?
“Il trasporto pubblico ora, durante questa manifestazione, sta trascinando tutti i lavoratori in piazza, stiamo gridando basta, siamo stanchi, ridateci la dignità di persone e di lavoratori e ridateci la dignità d’italiani, di poter fare!” mi dice un autista, “noi siamo il Bel Paese, e questo dobbiamo far tornare ad essere! Ripartendo dal trasporto pubblico locale di Roma Capitale”