Ministro Guidi, sacrificare il turismo in cambio di risorse petrolifere

Pochi giorni fa il Ministro Guidi, ex leader dei Giovani Industriali, ha dichiarato al Mattino “Energia al Sud, basta veti”

Nell’intervista al Mattino, il Ministro Guidi, che nel governo Renzi ha il mandato per lo Sviluppo Economico, dichiara che lo sviluppo dell’economia italiana dipende anche dallo sfruttamento delle risorse petrolifere presenti nel sud Italia, finora totalmente ignorate.

Incolpa in modo sottile il meridione per aver puntato sul turismo e non sullo sfruttamento delle risorse energetiche, dimenticando però che le stime mondiali prevedono un utilizzo del petrolio come risorsa energetica per, al massimo, altri quarantanni.

Il Ministro Guidi, come altri imprenditori prestati alla politica prima di lei, vede nello sviluppo dell’industria manifatturiera una possibilità di ripresa dell’economia italiana. E come storicamente accade in Italia, quando c’è da sfruttare, lo sguardo si dirige a sud, “ancora poco sfruttato, ancora poco utilizzato”.

Perché, cara ministro Guidi, non potrebbe essere lo sviluppo di un turismo “consapevole” e soprattutto sostenibile a riprendere in mano le redini di un’economia ormai allo sbando?

Il patrimonio culturale, ambientale, tecnologico ed enogastronomico italiano – in generale – e del Sud Italia in particolare, potrebbe risollevare le sorti del nostro Paese in tempo breve. Se il turismo fosse organizzato da professionisti e gestito da personale preparato, non ci sarebbe alcun bisogno di sfruttare, per l’ennesima volta, il territorio.

Il Ministro Guidi crede di poter estrarre le risorse energetiche presenti nel sottosuolo “nel rispetto delle più ampie garanzie di tutela ambientale”, ma perché non prova a spiegarci come? Tutti i territori che hanno subito questo tipo di sfruttamento, negli anni, hanno visto la morte dell’ambiente circostante e l’aumento dell’inquinamento e delle malattie per la popolazione.

Ovviamente, se il Governo dovesse cedere a questa golosa richiesta di imprenditori italiani e stranieri, condannerebbe a morte il turismo nelle zone destinate all’estrazione di risorse energetiche come gas e idrocarburi, che renderebbero le località del sud Italia scelte per le trivellazioni, non più appetibili .

Cara Ministro Guidi, sono forse l’unica a pensare che l’Italia debba puntare sull’eccellenza del settore turistico? Sull’alta qualità dei servizi offerti e del “prodotto turistico” offerto? Non esiste un’altra Magnagrecia al mondo, non esiste un altro Paese che possa vantare tutta la nostra storia e la nostra varietà di clima e tradizioni, e noi che facciamo? Puntiamo sull’industria manifatturiera perché è uno spreco lasciare quelle “risorse” nel sottosuolo.

Un esempio per chiarire quanto inutile sia questo desiderio del Ministro Guidi è sicuramente la Basilicata, che ha visto le zone interessate dalle trivellazioni per l’estrazione del petrolio, cambiare radicalmente i propri ecosistemi. Le falde acquifere sono diventate inutilizzabili dalla popolazione locale, anche per l’utilizzo nel settore agroalimentare, l’aria è sempre più inquinata e le malattie legale all’apparato respiratorio in netto aumento. Il Ministro Guidi dovrebbe inoltre sapere che la popolazione locale non ha subito alcuna riduzione sostanziale dei costi relativi alla spesa energetica.

Qual è quindi il vantaggio di veder perire ogni altro settore in favore di un’industria che non agevola in alcun modo la popolazione locale?

Ma soprattutto, esiste qualcuno, oltre ovviamente alle aziende petrolifere ed ai politici che le appoggiano, che possa trarre giovamento da questo sfruttamento del territorio?

 

Marika Massara

Nata e cresciuta in provincia di Milano, emigrata in Calabria, adottata da Roma, non posso che definirmi italiana. Amo la mia Calabria, il mare d'inverno e il Rock. Da sempre attenta alla politica (più che ai politici), non posso che definirmi assolutamente di sinistra. Segni particolari: Milanista sfegatata.

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