Fecondazione Lazio discrimina coppie. Gallo, agiremo contro interruzione
Fecondazione: la regione Lazio discrimina le coppie nell’accesso alla fecondazione medicalmente assistita. Dichiarazione di Filomena Gallo, Segretario Associazione Luca Coscioni
Dal 2004 ad oggi i centri di Fecondazione medicalmente assistita nel Lazio hanno chiesto le necessarie autorizzazioni regionali ma Marrazzo prima e la Polverini dopo non hanno mai effettuato le attività previste dalla legge 40- autorizzazione e rendicontazione dei fondi sulla PMA . Nella scorsa legislatura, i consiglieri regionali radicali Berardo e Rossodivita avevano presentato interrogazioni urgenti sull’immobilità della Regione che non procedeva alle autorizzazioni ai centri a Renata Polverini, senza mai ricevere una risposta. La paradossale situazione in cui erano costretti gli operatori della fecondazione assistita del Lazio emergeva chiaramente andando sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità, nella sezione “Registro Nazionale Procreazione Medicalmente Assistita“, in cui, selezionando la regione Lazio, appariva in sovraimpressione la situazione di mancata autorizzazione – unica in Italia – delle strutture laziali. Poi arriva Zingaretti e prevede un sistema di autorizzazioni che di fatto peggiora la situazione, poiché le strutture pubbliche ora sono chiuse per adeguamento; tuttavia i privati non vengono convenzionati con conseguente interruzione di servizio; così i pazienti sono costretti ad andare in altre regioni con aggravio di spese a carico del sistema sanitario regionale del Lazio.
La recente decisione del tribunale di Roma per i coniugi Costa Pavan riconosce il valore di fonte principale ad una sentenza della Corte EDU, e la dichiara direttamente applicabile nel nostro ordinamento consentendo alla coppia fertile di accedere alla PMA per eseguire una indagine diagnostica su embrioni e non trasmettere la fibrosi cistica. La coppia vive nel Lazio.
Ora se le strutture pubbliche o non sono in grado di eseguire l’indagine o sono chiuse, la spesa ricadrà sulla sanità regionale perché le coppie andranno in altre regioni. Agiremo in sede giuridica come abbiamo fatto fino ad oggi con l‘Associazione Luca Coscioni e le coppie, affinché siano attivate nel Lazio idonee convenzioni con i privati come avvenuto a Cagliari; non poter accedere ad un trattamento sanitario configura lesioni di diritti, noi agiremo affinché via sia equità nell’accesso alle cure per tutti.
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