Melfi, muore di parto a 27 anni. Aperta un’inchiesta
Morire di parto nel 2013. Succede ancora, ed è accaduto a Melfi a una donna di 27 anni. Sarà l’autopsia, disposta dalla Procura della Repubblica a fare chiarezza sulle cause della morte della ragazza di origine brasiliana, avvenuta nella tarda serata di ieri nell’ospedale di Melfi, in provincia di Potenza. Il decesso è avvenuto in seguito alle complicazioni sorte durante un parto naturale che hanno reso necessario il ricorso al cesareo per far nascere una bambina che – secondo quanto si è appreso – è in buone condizioni. Il marito, di Lavello (Potenza), ha presentato denuncia al Commissariato di Melfi, che ha avviato le indagini e sequestrato la cartella clinica.
Il pm di Melfi, Renato Arminio, ha disposto anche il sequestro della salma, su cui oggi dovrebbe essere effettuata l’autopsia. L’Asl di Potenza ha annunciato di aver avviato “una indagine interna per accertare la correttezza delle procedure adottate dal personale di assistenza”. Secondo la prima ricostruzione fatta dagli inquirenti, la donna, alla quarantesima settimana di gestazione, si è recata ieri mattina all’ospedale di Melfi: durante il travaglio sono cominciate – secondo una prima ipotesi, in seguito a uno shock anafilattico – le complicazioni. Un’emorragia ha reso necessario il parto cesareo: la bambina è nata e la donna è stata trasferita nel reparto di rianimazione, dove è morta nella tarda serata di ieri.
“Nulla può servire a spiegare o a consolare, ma controlli rigorosi su quanto si è verificato nell’ospedale di Melfi, dove una giovane partoriente è morta sono un dovere al di là di ogni valutazione”. Così l’assessore regionale alla Salute, Attilio Martorano, in relazione al decesso della ventisettenne. L’assessore, con una nota inviata al direttore generale della Asl, ha chiesto di disporre ogni accertamento per verificare quanto sia accaduto e di offrire ogni possibile collaborazione all’autorità inquirente che ha già avviato propri accertamenti sul caso.
“Quanto accaduto suscita un grande dolore in tutti – ha concluso – che deve essere uno stimolo per andare fino in fondo nel dovere di ciascuno, e il nostro, in questo momento, è quello di verificare i fatti senza propendere per conclusioni affrettate in qualsiasi senso. Questo è anche il modo migliore per esprimere il nostro cordoglio”.
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