Mais geneticamente modificato: è stop alla coltivazione in Italia
Sono tre i ministri che hanno dato lo stop alle coltivazioni di mais geneticamente modificato sul territorio italiano. Nunzia De Girolamo, Ministro dell’Agricoltura, Beatrice Lorenzin, ministro della Salute e Andrea Orlando, Ministro dell’Ambiente, hanno infatti firmato ieri mattina il decreto interministeriale che vieta la coltivazione di mais geneticamente modificato di varietà MON810.
Ciò che ha spinto i politici a prendere questa decisione sono stati studi più o meno recenti che dimostrano l’impatto negativo di queste coltivazioni sulla biodiversità. Una ricerca del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura non esclude rischi sugli organismi acquatici, andando quindi a sostenere le tesi già formulate nel 2011 dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare.
Il provvedimento per lo stop al mais modificato geneticamente sarà in vigore per un massimo di 18 mesi o fino all’adozione delle misure previste dal regolamento comunitario 178 del 2002. Questo sarà immediatamente notificato alla Commissione europea a tutti i 27 altri Paesi membri dell’Unione Europea.
Nel suo comunicato la De Girolamo è molto chiara:
“Con i ministri Lorenzin e Orlando avevamo preso un impegno preciso sugli Ogm, considerate anche le posizioni unitarie del Parlamento e delle Regioni. Con il decreto che abbiamo firmato oggi vietiamo la sola coltivazione del mais Mon810 in Italia, colmando un vuoto normativo dovuto alle recenti sentenze della Corte di Giustizia europea. E’ un provvedimento che tutela la nostra specificità, che salvaguarda l’Italia dall’omologazione – sostiene il ministro -la nostra agricoltura si basa sulla biodiversità, sulla qualità e su queste dobbiamo continuare a puntare, senza avventure che anche dal punto di vista economico non ci vedrebbero competitivi. Il decreto di oggi è solo il primo elemento, quello più urgente, di una serie di ulteriori iniziative, con le quali definiremo un nuovo assetto nella materia della coltivazione di OGM nel nostro Paese”.
Con questo procedimento si chiude la procedura d’emergenza partita ad aprile ad opera del nuovo Governo. In campo giuridico la guerra al mais geneticamente modificato viene sostenuta dal provvedimento francese del 16 marzo 2012, che vieta la coltivazione di organismi geneticamente modificati sul territorio francese per motivazioni analoghe a quelle del caso italiano.
Andrea Orlando, Ministro dell’Ambiente, ha dichiarato che:
“E’ un provvedimento importante perché offre una prima copertura giuridica a difesa della nostra agrobiodiversità.”
Anche se, aggiunge il Ministro, si tratta solo della prima prova di un lungo percorso per il nostro paese, dove il mais geneticamente modificato è solo un piccolissimo passo. L’invito dei tre ministri è rivolto verso le Regioni e tutti i paesi dell’Unione Europea e mira a ottenere un quadro di misure adatte alla salvaguardia delle nostre coltivazioni tradizionali e biologiche. C’è inoltre bisogno che l’Italia si renda protagonista in Europa di un serio dibattito sui temi riguardanti l’autonomia dei singoli Stati sul tema degli organismi geneticamente modificati.