Il maltolo anticancro e i ricercatori precari
I ricercatori precari nel nostro Paese non hanno la sicurezza di un futuro. Del resto, precario, significa che non è sicuro, che non ha determinate certezze.
E in questo clima di provvisorietà, i ricercatori cosa fanno? Aprono la strada alla ricerca, una ricerca tutta italiana che ha trovato la via giusta per bloccare la proliferazione delle cellule neoplastiche. La via giusta è il maltolo, una sostanza che si trova nel cocco, nel caffè, nella cicoria e che funziona come elemento autodistruttivo delle cellule malate.
Il maltolo è un composto che viene trovato come sostanza naturale nella cicoria, nel caffè, nelle fragole e nel pane. E’ una polvere bianca cristallina con odore caramelloso e viene impiegata nelle industrie alimentari, cosmetiche e farmaceutiche. I due studiosi, Vieri Fusi che dirige il Laboratorio di Chimica Supramole- colare dell’Università di Urbino e Mirco Fanelli del laboratorio di Patologia Molecolare “Paola”, hanno scoperto che le molecole contenute nel maltolo, malten e maltonis, sono in grado di spingere le cellule tumorali all’apoptosi, alla morte cellulare pilotata. Questo gruppo di ricerca è da tempo impegnato negli studi delle alterazioni genetiche. Gli stessi studi, sono passati ad una fase sperimentale e verso nuovi approfondimenti. Chi si trova in follow-up, oltre ad assumere i farmaci di protocollo, deve seguire una corretta alimentazione. Di solito, si pubblicizzano dei metodi alternativi a quelli della medicina ufficiale, come il Metodo Di Bella, che non cura il cancro, ma riduce le lesioni. Ma praticare una flebo tutte le sere, non si potrebbe ritenere una via verso la guarigione .
Si pensi alla qualità della vita. Si può avere un ago nel braccio tutti i giorni fino a sine die? Dipende dalla volontà del malato a non accettare la chemioterapia…E poi sottoporsi alla flebo, è più semplice per ogni sera, per tutta la vita?
Seneca scriveva: “Noi che giudichiamo e che cosa giudichiamo?”. Tutto ciò significa che qualsiasi rimedio andrebbe bene per sconfiggere il cancro. Oggi la “bestia maligna”, risulta ancora un ostacolo duro, articolato e radicato da frantumare. La parola cancro inquadra il binomio affare-economico di varie case farmaceutiche, di multinazionali che impongono alcuni farmaci che una volta prodotti devono essere adoperati. Non si sa con sicurezza, quanto siano necessari e se il loro costo elevato non determini un razzismo nel razzismo, vale a dire, che si operi una scelta su chi debbano essere somministrati. Il lato oscuro del cancro non è la patologia….ma è come si decidono di realizzare le cure per ogni paziente. Come si entra a far parte di un gruppo di sperimentazione? A volte è il caso, a volte è la caratteristica del tipo di cancro che bisogna attaccare.
La paura
Il nodulo, è là
mi ha attaccato.
Mi duole, mi fa paura…
Voglio scappare da
questa paura…
Sono forte.
Posso vincere, vincerò..
Il nodulo non
mi impedisce di credere..
di crederci.