Arte e Cultura

Favole e valori in Zia Margherita racconta

Esplora le favole e i messaggi di Zia Margherita racconta, il libro di Margherita Bonfilio che trasporta i piccoli lettori in un mondo magico.

Zia Margherita racconta, scritto da Margherita Bonfilio e pubblicato da SBS Edizioni, è un libro che riporta il lettore nel mondo incantato delle favole, dove animali parlanti, paesaggi fatati e personaggi bizzarri prendono vita in storie che trasmettono valori di amicizia, rispetto e collaborazione. Attraverso la figura di Teodolinda, una papera saggia e un po’ stravagante, Margherita Bonfilio ci accompagna nell’Isola Felice, un luogo magico dove l’armonia tra le creature è il valore più prezioso. Con questa intervista, cercheremo di esplorare l’immaginario e i messaggi che l’autrice vuole trasmettere ai giovani lettori e alle loro famiglie.

Cosa ti ha ispirato a creare un personaggio come Teodolinda, la papera con occhiali e cappellino, e come hai costruito il mondo dell’Isola Felice?

In ogni angolo del mondo deve esserci un’Isola Felice dove tutti si aiutano, collaborano e si sostengono. Dove abito, in provincia di Bergamo, a San Lorenzo di Rovetta, c’è un’area verde denominata così e c’è pure un laghetto dove nuotano felici le paperette. Tutto è cominciato da lì.

Perché tutti vadano d’accordo occorre che ci sia qualcuno che è in grado di radunare gli esseri viventi, di coordinare le attività, di insegnare ed ecco che nasce la papera Teolinda, professoressa saggia, disponibile, forte e attenta.L’ho immaginata col cappellino e gli occhiali per darle già nell’aspetto autorevolezza, saggezza e simpatia.

Nel tuo libro, i valori di rispetto e collaborazione tra le diverse creature sono centrali. Quanto pensi sia importante trasmettere questi valori ai bambini e come credi che le favole possano influenzare il loro sviluppo?

Io penso sia fondamentale trasmettere valori umani come la solidarietà, il rispetto per l’ambiente, per sé stessi e per gli altri, la cooperazione, la comprensione, la gentilezza, la tolleranza, valori che oggi come oggi sembra siano stati dimenticati. Per la crescita psicologica e umana dei ragazzi bisogna partire dalle piccole cose affinché si sviluppi una coscienza civica e morale in quelli che saranno gli uomini che guideranno la nuova società. Le favole aiutano a crescere, sviluppare la fantasia e a vedere il mondo con occhi puri, senza pregiudizi.

Allo stesso tempo riescono a trasmettere insegnamenti e spunti di riflessione per ragazzi di tutte le età.

Teodolinda insegna ai suoi piccoli non solo nozioni ma anche l’importanza della gentilezza e della solidarietà. In che modo, secondo te, un personaggio così può aiutare i giovani lettori a comprendere e apprezzare questi valori?

Per i giovani lettori la papera Teodolinda rappresenta un punto di riferimento, colei che sa affrontare la vita, risolvere problemi, guidare, sostenere e insegnare cose importanti.  Teodolinda è una professoressa che  attraverso un linguaggio adatto alle nuove generazioni sa trasmettere valori ma anche aiutare nella crescita cominciando dalla quotidianità. Sa affascinare con le sue parole e con i suoi modi lasciando un segno profondo in ciascuno senza imposizioni né divieti, con la saggezza e la gentilezza.

Hai scelto di inserire vari personaggi come il coccodrillo vanitoso e la fata del lago, ognuno con una personalità ben definita. Come hai scelto i tratti caratteriali di questi personaggi e cosa speri che i bambini possano apprendere da loro?

Devo dire che ho dato sfogo alla fantasia e all’immaginazione. Ho voluto sfatare il mito del coccodrillo che sa fare solo paura, che incute terrore, e così l’ho fatto diventare vanitoso e anche un pò narcisista tanto da lasciarsi scappare una dolce relazione romantica, insomma gli ho dato un’anima e un motivo per riflettere sul proprio carattere. La fata invece per definizione è bella, dolce e propensa a fare magie. La mia non si discosta da questo stereotipo però ecco che si ammala e si accorge di quanto sia preziosa l’amicizia degli gnomi del bosco che si daranno un gran da fare per farla guarire in fretta.

Si tratta di  una fata che invece di usare la “bacchetta magica” per far sparire il suo raffreddore gode della solidarietà di piccoli gnomi e insegna ad apprezzare chi spende il proprio tempo e le proprie energie per aiutare gli altri dando così significato ai gesti di altruismo.

Le illustrazioni di Zia Margherita racconta contribuiscono a dare vita al mondo incantato che descrivi. Quanto è stato importante per te l’aspetto visivo e come hai collaborato con le illustratrici per creare immagini che rispecchiassero il testo?

Le illustratrici sono ragazze giovani che con fantasia e immaginazione si sono immedesimate nelle storie narrate e hanno tratteggiato ciò che hanno “visto” con gli occhi della mente. Così sono nati  i vari personaggi e i contorni degli ambienti, gli oggetti parlanti, principi e principesse, bambini dall’ugola d’oro, orologi a cucù e tanto altro. Sono disegni a matita che lasciano al lettore il piacere di inserire il colore a proprio piacimento perché possa così sentirsi partecipe e attore egli stesso nella narrazione.

Il libro è dedicato “alle nuove generazioni perché non perdano mai la voglia di sognare”. Qual è il messaggio principale che desideri lasciare ai bambini e alle loro famiglie attraverso questo libro?

Vorrei che attraverso la lettura di questo libro arrivasse forte e chiaro il messaggio di lasciare da parte almeno per un po ‘ gli oggetti tecnologici per poter lasciare la mente libera di sognare, di vagare e di creare. Creare con le parole, con i disegni e con le mani qualcosa di fantastico che appaghi la loro creatività e li stimoli a essere essi stessi gli artefici del proprio futuro coltivando sogni e mettendosi in gioco.

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