Giovanni d’Inghilterra, detto il Senzaterra

Giovanni nasce il 24 dicembre 1166 ad Oxford ed è l’ultimo figlio di Enrico II ed Eleonora d’Aquitania. Sarà conosciuto come Giovanni Senzaterra.

Benché inizialmente i suoi genitori intendano indirizzarlo verso la carriera ecclesiastica viene presto coinvolto negli intrighi e nelle lotte fra padre e fratelli e si schiera inizialmente dalla parte del primo; tuttavia, nell’ultimo conflitto fra il padre ed il fratello Riccardo passa dalla parte di quest’ultimo, vedendosi riconoscere diverse terre in cambio. Mentre il fratello si trova in Terra Santa Giovanni estende a dismisura il proprio potere e tenta anche di ritardare il ritorno del legittimo sovrano in patria, venendo però costretto infine a chiedergli perdono in ginocchio, ricevendo però al contempo l’investitura ufficiale come erede al trono.

Giovanni deve però da subito vedersela con l’ostilità del re francese Filippo Augusto, contro il quale deve combattere praticamente per tutta la durata del suo regno, salvo brevi tregue: un primo conflitto si svolge nel 1202 e, dopo iniziali vittorie, vede l’Inghilterra perdere i territori in Normandia a causa della scarsità di risorse economiche e della scarsa fedeltà verso la corona dei baroni; Giovanni crea dunque un sistema particolarmente efficiente di sceriffi locali con ampi poteri, conferisce notevoli poteri alle corti di giustizia locali a scapito dei baroni e, soprattutto, alza in maniera importante le tasse: cerca insomma di fare di tutto per raccogliere le risorse e tentare di recuperare i territori perduti.

Nel 1206 riesce a conquistare la Guascogna

e nel 1212 sferra un attacco che distrugge una rilevante porzione della flotta francese, ma è costretto ancora una volta a dilazionare i piani di invasione della Normandia a causa della cronica mancanza di fondi e di baroni a lui fedeli; inoltre, per combattere in Francia è costretto a sguarnire parzialmente i possedimenti irlandesi, col risultato di dover affrontare alcune rivolte locali ed in Galles.

Giovanni riesce inoltre ad inimicarsi anche Papa Innocenzo III: alla morte dell’arcivescovo di Canterbury, il re vuole infatti imporre un proprio candidato, ma l’arcidiocesi rifiuta, pretendendo di eleggere il proprio superiore in autonomia; entrambe le fazioni si appellano a Roma, che seleziona un proprio candidato, Stephen Langton, consacrato nel 1207; Giovanni, furibondo, impedisce al nuovo arcivescovo l’ingresso in Inghilterra e Papa Innocenzo III, in risposta, lancia l’interdetto sul regno del sovrano; Giovanni, di rimando, ritiene l’interdetto una dichiarazione di guerra da parte del Papa ed ordina, nientemeno, di razziare le terre e gli edifici arcivescovili.

Nel 1209, in risposta a questi atteggiamenti oggettivamente oltraggiosi da parte del sovrano, il pontefice non ha altra scelta che scomunicarlo; solo nel 1213, più che altro perché preoccupato dalle tensioni in terra francese, Giovanni acconsente a chiedere una riconciliazione a Roma, per la quale deve anche sborsare una certa somma di denaro.

Il 27 luglio 1214 si verifica poi l’evento che segna in maniera irreparabile la credibilità politica e militare di Giovanni

a Bouvines, cittadina al confine fra Francia e Belgio, le forze del re francese Filippo Augusto infliggono una sconfitta schiacciante agli eserciti congiunti di Fiandre, Sacro Romano Impero e per l’appunto Inghilterra, costretta a rinunciare alle mire sulla Normandia ed a cedere alla Francia la contea di Angiò. In risposta a questa devastante sconfitta, i baroni del nord del Paese si ribellano contro Giovanni, occupando Londra; trovandosi per il momento in una posizione di svantaggio il re è costretto a negoziare, concedendo ai baroni l’emanazione di un documento che fra le altre cose garantisca i diritti del clero, protegga i cittadini dall’arresto illegale e consenta l’introduzione di nuove tasse soltanto col consenso dei baroni stessi.

Si tratta della Magna Charta Libertatum, ritenuta una delle prime vere costituzioni della storia europea. Papa Innocenzo III, ora alleato di Giovanni, ritiene il trattato una violazione delle proprie prerogative e dichiara il trattato stesso illegale, scomunicando i baroni per aver costretto il re inglese alla sua sottoscrizione.

Nessuna delle due parti, in realtà, ha grande voglia di applicare effettivamente tale carta, che verrà più volte ritirata e rivista fino a trovare una versione definitiva nel 1297

in realtà entrambe le parti mirano semplicemente ad organizzare le proprie forze in maniera più efficiente per provare a prevalere in via definitiva l’una sull’altra, tant’è che poche settimane dopo scoppia la guerra aperta fra i baroni e Giovanni: i primi riescono a tirare dentro al conflitto anche il re scozzese Alessandro II, ma Giovanni in questo caso ritrova la sua abilità di comandante e sconfigge a più riprese gli avversari, costringendoli ad arretrare.

I baroni cercano allora l’alleanza del principe di Francia Luigi, che riesce a sbarcare nel sud del Paese mettendo nuovamente in difficoltà le forze fedeli al re inglese; questi nel 1216 riesce nuovamente a volgere la situazione a proprio vantaggio, ma si ammala verosimilmente di dissenteria e muore la notte fra il 18 ed il 19 ottobre, lasciando il trono inglese al figlio di appena nove anni Enrico, futuro Enrico III.

Andrea Barricelli

Andrea Barricelli è nato nel 1990 a Roma, dove vive e lavora come avvocato. Appassionato di storia e letteratura, gestisce dal 2020 un podcast dedicato alla prima sulla Webradio SenzaBarcode. Per quanto riguarda la seconda, invece, ha pubblicato un'irriverente parodia dell'Iliade, denominata “Troiade”, con Rupe Mutevole Edizioni, nonché “Dominio e Ribellione” e “Equilibrio e Cambiamento”, editi da CTL Editore nella collana editoriale SenzaBarcode.

Un pensiero su “Giovanni d’Inghilterra, detto il Senzaterra

error: Condividi, non copiare!
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: