Piloti Ryanair ancora in agitazione: l’ultima protesta arriva dal Portogallo
A Natale erano stati i piloti italiani a minacciare lo sciopero, mentre invece a Pasqua la situazione è stata critica in Portogallo: per Ryanair non è un periodo semplice per quanto riguarda le relazioni sindacali con i lavoratori, eppure qualcosa si sta muovendo, almeno nel nostro Paese.
Caos in Portogallo. Come raccontano i giornali lusitani, nelle giornate del 29 marzo, 1 e 4 aprile è andato in scena un imponente sciopero di protesta contro l’azienda di trasporti low cost guidata dall’irlandese Michael O’ Leary, con circa 360 hostess e steward di Ryanair con sede nel Paese mediterraneo che hanno criticato la “linea dura” scelta dal management sul fronte delle relazioni lavorative.
Voli Ryanair cancellati. Nella mente dei viaggiatori sono ancora forti le immagini, e i disservizi, causati dalle cancellazioni di voli dello scorso settembre: allora la dirigenza della compagnia spiegò la situazione parlando di un errore nella gestione degli orari delle vacanze per i piloti, ma la pressione su Ryanair non sembra essersi attenuata in questi mesi. Un motivo in più per verificare con attenzione lo stato del proprio viaggio, seguendo anche i consigli di siviaggia.it nel caso sfortunato della cancellazione volo Ryanair, con informazioni sulle procedure da attuare per cambiare prenotazione o chiedere eventualmente un rimborso.
In Italia cambia qualcosa. Almeno in Italia, come dicevamo più su, sembra però che Ryanair abbia deciso di “scendere a compromessi” con i lavoratori: proprio nello scorso mese è stato infatti siglato un accordo con l’Associazione Nazionale Professionale Aviazione Civile che si può definire storico, con il quale la compagnia irlandese ha formalmente e ufficialmente riconosciuto la rappresentanza sindacale dei piloti della compagnia aerea che fanno base in Italia.
Storico accordo con Anpac. La comunicazione è arrivata dalla stessa Anpac, che in una nota ha sottolineato come la formalizzazione dell’accordo sia “il coronamento di un percorso iniziato da molti anni e culminato nello scorso dicembre con la storica decisione del Management Team di Ryanair di aprire al dialogo con i sindacati in tutta Europa”. Lo stesso comunicato evidenzia anche che “Anpac è stata l’unica associazione professionale che, fin dai primi giorni dell’anno 2018, ha iniziato le negoziazioni con l’alta dirigenza dell’azienda irlandese per il primo Contratto Collettivo di Lavoro che sarà presto applicato ai piloti di tutte le basi italiane”, a riprova di come un approccio costruttivo e propositivo possa produrre risultati positivi.
Un esempio da seguire. Dal punto di vista pratico, l’accordo di riconoscimento con Anpac risulta ancor più significativo se si pensa che l’Italia conta quasi 80 dei circa 400 aeromobili della flotta di Ryanair e occupa all’incirca il 20 per cento del corpo piloti della compagnia low cost. È possibile immaginare che, dopo l’intesa raggiunta nel nostro Paese (che segue quella siglata in Germania), ora il patron O’ Leary possa “scendere a patti” anche con le associazioni portoghesi, per evitare nuovi disagi ai viaggiatori che scelgono quelle destinazioni.
Le mosse di Ryanair. Più in generale, la compagnia irlandese prosegue comunque il proprio processo di crescita, e soltanto nelle scorse settimane ha completato un’altra importante operazione, acquisendo un pacchetto azionario della Laudamotion, compagnia aerea fondata dall’ex pilota di Formula 1 Niki Lauda. Per ora, Ryanair si è assicurata il 24,9 per cento delle azioni del vettore austriaco, ma è stato reso noto che, se l’antitrust dell’Unione europea darà il proprio via libera, è previsto un ulteriore investimento che porterà O’Leary e soci al 75 per cento delle quote.
Devi accedere per postare un commento.