Cosa aspettarsi da un test HIV fai-da-te?
Il virus HIV è da decenni sotto i riflettori della comunità medica internazionale, in quanto responsabile dell’AIDS, malattia che danneggia irreparabilmente il sistema immunitario.
Accanto ai tradizionali esami di laboratorio, i test HIV fai-da-te sono ormai una realtà in molti Paesi e si sono largamente diffusi grazie alla privacy che garantiscono e all’indubbia comodità di poter effettuare una semplice, ma efficace procedura direttamente a casa propria. Naturalmente però, la paura di riscontrare un risultato positivo, unita ai preconcetti che ancora oggi accompagnano questa malattia, sono dei potenti deterrenti e spesso ritardano una diagnosi che poteva invece essere raggiunta in tempi brevi e facilmente.
Recenti stime dell’ OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) rilevano che passano in media 4 anni dal contagio alla diagnosi e l’obiettivo di questi test facilmente accessibili è proprio quello di ridurre questo lasso temporale per permettere un monitoraggio più accurato della salute, sia dei portatori del virus che delle persone a loro vicine.
Analizziamo quindi nel dettaglio cosa possiamo aspettarci da questo nuovo prodotto, lanciato recentemente da svariate aziende del settore sanitario in tutto il mondo.
1) In cosa consiste il test HIV fai-da-te?
Ci sono 2 tipi di test che si possono effettuare da casa e in autonomia:
-un test “a distanza”: ossia ci si auto-preleva un campione di saliva o di sangue e si manda ad un laboratorio specializzato che provvederà ad analizzarlo e a fornire il risultato finale tramite posta o telefonicamente.
-un test casalingo: questo tipo di test è simile a quello per la gravidanza, in quanto fornisce un responso immediato.
Entrambe le tipologie sono acquistabili in farmacia senza ricetta medica e sono disponibili per tutti coloro che hanno più di 18 anni. Bisogna ricordare che per rilevare la presenza del virus HIV non basta un normale esame del sangue, in quanto bisogna valutare dei parametri specifici.
2) Come si fa?
Di solito si utilizza un campione di sangue prelevandolo da un dito con l’aiuto dell’apposito bisturi contenuto nel kit. Il campione viene poi inserito in una boccetta o applicato su uno stick, a seconda del modello di test scelto.
3) Il test HIV fai-da-te è affidabile?
Se il kit acquistato è stato approvato dalle autorità nazionali competenti in materia sanitaria significa che il test è completamente affidabile. Naturalmente, come per tutti i test diagnostici, domestici e non, c’è sempre una piccola percentuale di rischio di ricevere un falso positivo, ma le probabilità di errore sono molto basse. Nel caso si riscontrasse un risultato positivo, bisognerà immediatamente recarsi presso un ospedale o un centro medico specializzato per fare un secondo test di conferma e iniziare subito ad affrontare il percorso terapeutico più appropriato. Il virus HIV inizia ad essere diagnosticabile dopo 3 mesi dal momento del contagio, quindi si potrebbe anche verificare un falso negativo, se la malattia è stata contratta di recente e non è ancora rilevabile.
4) Da dove prelevare il campione di sangue?
Di solito si utilizza il polpastrello del dito medio, ma si può prelevare il sangue da più dita, per maggior sicurezza.
5) Il test HIV fai-da-te è doloroso?
Si tratta di una semplice puntura, simile ad un normale prelievo di sangue.
6) Come si fa a prelevare il sangue?
Si pratica un piccolo foro nel dito con il bisturi appuntito fornito nel kit e poi si preme la pelle circostante per far fuoriuscire una goccia di sangue da far scivolare nel tubetto o sull’apposito stick.
7) Quanto sangue serve?
Circa 8 gocce, per questo motivo si consiglia di prelevarlo da più dita differenti, per velocizzare il processo.
8) Quanto tempo ci vuole?
10-15 minuti. Nel caso sia necessaria l’elaborazione dei risultati in laboratorio, è inoltre importante spedire il campione il prima possibile.
9) Dopo quanto tempo si ottiene il risultato?
Il test di autodiagnosi impiega circa 20 minuti, mentre l’elaborazione in laboratorio ha tempi più lunghi, ma di solito l’esito viene comunicato entro pochi giorni.
10) Con chi si può parlare in caso di bisogno?
È molto importante avere accanto una persona di fiducia durante l’attesa dei risultati, per ricevere supporto emotivo e psicologico e condividere le comprensibili ansie. Nel caso di un test di laboratorio inoltre, se l’esito fosse positivo, il paziente verrebbe subito indirizzato al centro specialistico più vicino, dove troverebbe personale qualificato e discreto per accompagnarlo durante il percorso terapeutico. Non bisogna tuttavia dimenticare che oggi l’AIDS è curabile, a patto che venga diagnosticato precocemente.
11) Esistono altri modi per diagnosticare l’HIV?
Se non amate l’idea di prelevarvi del sangue da soli, potete comunque rivolgervi al più vicino ospedale o centro medico, che saprà consigliarvi sulla procedura da intraprendere con discrezione e attenzione. A livello ospedaliero, vengono effettuate diverse tipologie di test diagnostici per l’HIV:
- test immunoenzimatico: ricerca gli anticorpi in eccesso prodotti per combattere il virus
- Isolamento virale: ricerca attivamente il virus stesso
- Identificazione del materiale genetico del virus