Truculentus: opera di Plauto rivisitata dal regista Vincenzo Zingaro
Truculentus, opera di Plauto adattata dal regista Vincenzo Zingaro, racconta le debolezze di alcuni personaggi in un paesino del Sud Italia.
Truculentus è un’opera del commediografo latino Plauto scritta intorno al 189 a.c., appare quanto mai contemporanea nella rivisitazione del regista Vincenzo Zingaro in programmazione al Teatro Arcobaleno dal 15 gennaio al 20 marzo 2016.
La scena si apre in un paesino siciliano con Truculentus, uno dei protagonisti, così soprannominato per i suoi modi poco gentili, che è il confidente di tutti i personaggi che si avvicendano attorno a Frenesia, la bellissima prostituta che tiene in pugno tutti gli uomini del paese. Le maschere, con i loro caratteri pittoreschi ma molto realistici e moderni, mostrano ognuna le proprie debolezze.
A questi due sia aggiunge la figura di un giovane uomo che per cercare fortuna, si reca a Roma per l’apertura degli studi cinematografici di Cinecittà, sperando di diventare ricco grazie ad una piccola parte da gladiatore in un film. Al suo ritorno nel piccolo paese, dichiara il suo amore corrisposto alla bella Frenesia. I mesi che lo hanno visto lontano dal paesino però, hanno dato la possibilità ad un facoltoso e bizzarro Generale di avvicinarsi alla prostituta al punto di convincerla a farsi dare un erede.
I due rivali in amore faranno i conti con l’astuzia di Frenesia e della maitresse della casa di appuntamenti, che pur di mettere le mani sul denaro del malcapitato Generale, tentano una clamorosa truffa grazie alla complicità della levatrice del paese.
Nel piccolo paese non si può mai dar nulla per scontato; i pettegolezzi e l’inaffidabilità delle persone che vi abitano mandano all’aria tutti i progetti di Frenesia e del suo giovane e innamorato spasimante. Sarà infatti un altro uomo, a sua volta invaghitosi dell’ignara prostituta, a decidere le sorti della coppia e di tutte le persone che ruotano intorno alla loro storia, rivelando segreti ed intrecci fino a quel momento celati.
Le musiche incalzanti e la scenografia dello spettacolo, hanno dato alla scena un tocco felliniano dal sapore contemporaneo.
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