Assemblea Capitolina, “Falsità ideologica”, denuncia M5S
Il M5S ieri in aula ha denunciato la mancanza di democrazia contestando l’approvazione del verbale della seduta consiliare precedente: “cancelliamo dal verbale che l’assemblea capitolina si è adunata in seduta pubblica”
SenzaBarcode ha recentemente intervistato Virginia Raggi proprio in merito all’art. 30 e alla trasparenza in Assemblea Capitolina, qui l’intervista. La trasparenza e la corretta informazione sono un dovere del Campidoglio – e anche SenzaBarcode se né fatto carico – ma un diritto del cittadino.
Sono mesi che ormai i lavori dell’Assemblea Capitolina sono di fatto preclusi ai cittadini che vorrebbero accedere all’aula Giulio Cesare per seguire da vicino le discussioni dei rappresentanti in Campidoglio. Tuttavia dai verbali delle sedute consiliari approvati dai consiglieri stessi risulta che “….l’Assemblea Capitolina è adunata in seduta pubblica”.
Infatti a norma dell’art. 30 del Regolamento del Consiglio Comunale – scaricabile qui: Pubblicità delle sedute – le sedute dell’Assemblea Capitolina sono pubbliche salvo i casi in cui si decida con deliberazione approvata a maggioranza assoluta che queste debbano essere segrete per la tutela della riservatezza di persone, gruppi o imprese.
Cosi ieri i consiglieri del M5S hanno posto una questione pregiudiziale all’approvazione del verbale della seduta consiliare precedente in cui si faceva riferimento alla “seduta pubblica”, chiedendo di cancellare tale riferimento poiché non rispondente alla realtà dei fatti. La consigliera Raggi (M5S) ha richiamato non solo il predetto art. 30 del Regolamento del Consiglio Comunale , ma ha anche richiamato gli articoli del Codice Penale che si riferiscono alla “Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici”.
Ma l’aula ha pensato bene di approvare il verbale così com’era! Eppure non potrà sfuggire a nessuno che nei giorni in cui è prevista la convocazione dell’Assemblea compaiono, in piazza del Campidoglio, transenne e agenti della Polizia di Roma Capitale a far compagnia a gruppi di cittadini e lavoratori che vorrebbero esercitare il semplice diritto alla partecipazione.