Conchita Wurst trionfa agli Eurovision Song Contest
Con un mix di talento ed eccentricità, la drag queen Conchita Wurst si aggiudica gli Eurovision 2014. “Rise like a Phoenix” è stata votata come miglior canzone.
Nella notte degli Eurovision Song Contest 2014, trasmessi in tutto il mondo da Copenaghen, trionfa un volto nuovo, quello della venticinquenne austriaca Conchita Wurst – all’anagrafe Tom Neuwirth – con la canzone “Rise like a Phoenix”.
Al secondo posto è arrivata l’Olanda, con la band The Common Linnets e al terzo la cantante svedese Sanna Nielsen.
I pronostici davano già vincente Conchita Wurst nei giorni precedenti alla serata degli Eurovision e la vittoria è stata – anche secondo la critica musicale – più che meritata. Dietro allo stile eccentrico fatto da abiti sfavillanti, degni delle dive di Holliwood anni ’20 e dalla barba, che potrebbe solo apparentemente stonare con tutto il resto dell’outfit, si nasconde un talento canoro indiscusso.
In una delle ultime esternazioni prima della vittoria agli Eurovision, la cantante austriaca ha dichiarato:
è meglio essere la versione migliore di se stessi, piuttosto che la brutta copia di qualcun altro
Dimostrando così di avere non solo una stupenda voce, ma un magnifico cervello.
Conchita Wurst sfida infatti ogni “regola”, ogni etichetta. Si presenta con abiti lunghi, indossati magnificamente, e barba incolta. Mix che stonerebbe addosso a chiunque, ma non a lei, che veste il “terzo sesso” – gender – neutral, come lei stessa ama definirsi – e ne diventa di fatto la madrina ufficiale.
L’Austria, suo Paese natale, festeggia durante la proclamazione sventolando bandiere tricolore. Il ministro della cultura austriaco ha parlato di vittoria non solo dal punto di vista canoro, ma anche da quello della tolleranza e del rispetto. In un periodo in cui in molti Paesi europei si alza il tasso di omofobia e intolleranza verso i diritti lgbt, la vittoria di Conchita Wurst non può che essere uno schiaffo morale. Si premia il talento, e si guarda oltre l’apparenza.
Il cognome d’arte scelto da Tom Neuwirth, si collega al termine usato in Germania e Austria per dire ” non importa”. Conchita Wurst avrà quindi la voce da principessa, ma poco c’entra con le donne della Disney. Sa quello che vuole, sa chi è e non ha paura di mostrarlo al mondo intero.
Niente premi purtroppo per l’italianissima Emma Marrone.
Questa volta bisogna dire che oltre alla musica ha vinto indubbiamente la cultura, e non è affatto una cosa scontata.