T.A.V. e Ponte sullo Stretto, e il Sud è sempre più isolato
Tra T.A.V. e Ponte sullo Stretto, l’Italia delle opere pubbliche è in fermento, mentre il Sud resta sempre più isolato dal resto della Penisola.
A seguito dell’ennesima e costosa Odissea che mi ha portato a effettuare il viaggio Roma – Vibo Valentia Pizzo ho deciso di approfondire il discorso collegamenti Nord – Centro – Sud.
Ponendo come data esempio giovedì 27 giugno h. 12:00, ho effettuato una ricerca sui vari trasporti “accessibili” ai vari cittadini italiani. Qui di seguito potrete trovare un elenco dei maggiori vettori di trasporto e i loro prezzi suddivisi per tratta ( Roma – Milano e Roma- Vibo Valentia) .
TRENITALIA
RM – MI RM – VV
€ 49,00 (dur. 4 ore e 15 minuti) € 67,50 (dur. 5 h 10 min)
ITALO TRENO € 70,00 ( dur. 3 ore e 23 minuti)
EASY JET € 57,39
ALITALIA € 104,20 € 142,80
GUIDA MICHELIN € 105, 44 € 80, 74 ( + SA- RC )
Come facilmente osservabile, non solo verso il Sud Italia mancano molti dei più economici e/o veloci mezzi di trasporto, ma spostandosi da Roma in giù il costo del viaggio aumenta notevolmente, nonostante la qualità sia sempre inferiore a quella degli stessi mezzi che però percorrono la tratta del Centro Nord.
Questa analisi preliminare serve a legittimare il pensiero – non solo mio – ma di tutte quelle persone che sentono continuamente parlare di opere inutili, come la Tratta ad Alta Velocità Torino – Lione – che permetterebbe un risparmio, secondo gli studi effettuati dal Politecnico di Torino, di soli 50 minuti- o come il Ponte sullo Stretto di Messina – che andrebbe a distruggere un intero ecosistema marino, nonché a deturpare uno dei più bei panorami esistenti al mondo- ma che per rientrare nei luoghi di origine mettono in conto di perdere dalle 8 alle 10 ore, contro le 3, 4, al massimo 5, di chi “fortunatamente” ha origini settentrionali.
Non si può pensare di costruire nuove – ed inutili – infrastrutture se prima non si pensa a migliorare le condizioni di quelle già esistenti. Come non tirare di nuovo in ballo l’autostrada maledetta Salerno – Reggio Calabria. Quanta gente tiene e ha tenuto in ostaggio durante le afose estati meridionali? Come non sottolineare la fatiscenza dei treni che vengono spacciati per Frecce da Trenitalia, ma che altro non sono che i vecchi Eurostar? Come giustificare l’assenza di voli low- cost in aeroporti super trafficati come lo scalo di Lamezia Terme? Come comprendere i prezzi maggiorati richiesti in cambio di servizi/ sevizia?
Secondo il preventivo dello Stato italiano la T.A.V. Torino- Lione costerebbe all’Italia ben 23 miliardi di euro, a fronte di una costante diminuzione del trasporto, di merci e persone, sulla linea attualmente esistente. Parlando poi del Ponte sullo Stretto, il CDA della società Stretto di Messina Spa ed i suoi dipendenti – in totale 43-, sarebbero costati fino ad oggi ben 300 milioni di euro ai contribuenti italiani.
Se questi soldi, per opere non volute e dalla dubbia utilità, fossero invece stati investiti per l’ammodernamento dei collegamenti e per creare posti di lavoro nel Mezzogiorno, ricco di eccellenze costrette a fuggire via da una terra che poco regala e che tanto prende, il Sud Italia a quest’ora non avrebbe avuto nulla da invidiare ai cugini settentrionali, da sempre e sempre più agevolati dalle decisioni prese dallo Stato centrale.
Eppure bisognerebbe ricordarlo a tutti che la prima tratta ferroviaria in Italia fu costruita tra Napoli e Portici, inaugurata il 3 ottobre 1839, sotto il regno di Re Ferdinando II delle Due Sicilie.