Solo rilassamento? Proprio no. La meditazione mindfulness modifica profondamente il funzionamento del cervello. Con effetti positivi anche nel trattare ansia e depressione.

meditazione mindfulness

Questo tipo di meditazione non solo previene gli episodi acuti ma sembra ormai anche in grado di curarli quando si sono già manifestati (sebbene manchino ancora le prove cliniche definitive). È la conclusione di un’importante revisione dei dati disponibili apparsa sulla rivista Psychology Research and Behaviour Management.

C’è un aspetto importante da sottolineare: la pratica regolare della meditazione mindfulness induce cambiamenti strutturali e funzionali del cervello a lungo termine. E questo è fondamentale affinché le persone predisposte all’ansia e alla depressione non ricadano nei loro problemi quando le cose cominciano a girare male. È come mettere al riparo la mente dai rischi dello stress e dei tempi burrascosi. Alcuni sono più vulnerabili di altri. Ma più si medita, più l’effetto protettivo diventa marcato. Dobbiamo ritagliarci il nostro spazio all’inizio.

Tutto questo si accompagna ad una maggiore sensazione di benessere, di capacità di adattamento, di apertura mentale e di consapevolezza di ciò che accade attorno a noi. Si spegne il “pilota automatico”, smettendo di vivere in apnea. E anche le piccole cose che capitano ogni giorno diventano più significative, splendenti. La vita si arricchisce.

Gli autori dello studio dicono anche che questa pratica non è un semplice esercizio di rilassamento, anzi si tratta di azioni pressoché opposte negli obiettivi. C’è una differenza di fondo: il rilassamento incoraggia la distrazione e il sonno  “non pensiamoci più”, “dormiamoci sopra”…  mentre la meditazione della consapevolezza insegna ad attenuare la nostra reattività agli stimoli negativi. Lo stimolo esterno non viene soppresso, viene tenuto sotto controllo. Non mettiamo la testa sotto la sabbia, impariamo a navigare.

Ma le ricadute positive della consapevolezza (mindfulness) potrebbero essere molto maggiori di quanto finora ritenuto. Pensiamo solo al fatto che la gravità di diverse malattie è migliorata o peggiorata dal grado di stress. E negli ultimi anni sono giunte molte segnalazioni a sostegno dell’efficacia della meditazione in problemi fisici correlati allo stress: mal di schiena, artrite reumatoide, psoriasi e persino il diabete, per citarne solo alcuni.

Tutto ovviamente parte dall’India: la parola meditazione trae origine dalla lingua sanscrita, quella dei Veda: deriva infatti da “medha” che significa “saggezza”. Ne esistono di diversi tipi inclusi lo Chakra Yoga, il Rinzai Zen, il Mudra Yoga, la pratica sufi, Yoto Zen, la meditazione buddihista. In Occidente sono oggi molto praticate soprattutto la trascendentale e la mindfulness.

La dottoressa Viviana, per approfondire questi temi e rispondere alle vostre domande, è disponibile scrivendo qui sotto nei commenti oppure inviando una  mail a benessereconviviana@www.senzabarcode.it

Dr.ssa Viviana Coniglio 333 8399441

By Sheyla Bobba

Sheyla Bobba - Direttore Classe 1978, coltiva fin da bambina una profonda passione per la comunicazione e l’informazione. A meno di dieci anni chiede in regalo una macchina da scrivere: il primo passo verso un sogno che non l’ha mai abbandonata. A 17 anni, l’incontro con i militanti del Partito Radicale impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti segna un punto di svolta: sceglie consapevolmente di dedicarsi all’informazione senza tesserino, guidata da un’idea di libertà e indipendenza. Nel tempo costruisce una solida esperienza nel mondo digitale, collaborando a diversi progetti online e approfondendo le dinamiche della comunicazione sul web. Dopo anni di attività sul campo, nel 2012 dà vita al magazine online SenzaBarcode.it. Dal 2019 affianca al portale anche WebRadio SenzaBarcode, ampliando le possibilità espressive del progetto. Con SBS Edizioni & Promozione cura la comunicazione editoriale e la valorizzazione di autori emergenti, affiancando le attività redazionali a quelle promozionali. Si definisce antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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