MotoGP: Mugello GP d'Italia per Ducati nessun passo avanti
Ducati al Mugello, nel GP d’Italia la conferma: nessun passo avanti per la creatura di Borgo Panigale
Gli anni passano inesorabili e i risultati, che con Dovizioso sembrano essere migliori, in effetti sono drammaticamente sempre, e tristemente gli stessi. Ducati, al Mugello, nel GP d’Italia conferma questo trend negativo, nessun passo avanti per la creatura di Borgo Panigale. Cinque appuntamenti sono ormai passati per la MotoGP, e la realtà rispetto agli anni di Valentino Rossi, tanto criticati non è mutata.
Rossi al contrario di quanto si creda ha fatto molto più male che bene alla Ducati, non per lo sviluppo ma per le grandi aspettative che si creano dietro un binomio come quello di Valentino e Ducati insieme.
La realtà migliore, è quella attuale con Andrea Dovizioso, la differenza è palpabile, il giudizio è differente. Adesso come dimostra l’attuale atteggiamento in Ducati, c’è una ritrovata serenità, distante dalla pressione di dover vincere ad ogni costo. Il presente è giudice del passato, e forse il cambio di tecnici, come l’abbandono del Ing. Filippo Preziosi, non era probabilmente necessario. Ci sono stati tanti cambiamenti nella compagine Aziendale e molti altri sotto l’aspetto tecnico ma i risultati tardano ad arrivare.
Il Mugello è la triste conferma di questi fatti, ancora lontane le Ducati, altri venti secondi accumulati nel corso della gara, il divario non si riduce e anche se Dovizioso non è Rossi le aspettative sono comunque più alte. Se possibile il risultato del GP d’Italia è ancora più inclemente rispetto a quelli visti su altre piste, il Mugello è il Test-track della Desmosedici, dove si sono raccolti migliaia di rilevamenti telemetrici. La Ducati è una foto sbiadita di un vecchio giornale, lontana dai trionfi del 2007 e 2008 con Casey Stoner.
Il comparto tecnico è mutato sulla Desmosedici, lo è la dimostrazione della Ducati laboratorio di Pirro con un nuovo motore, modificato rispetto all’attuale, e un telaio evoluto (la Ducati di Pirro sarà modificata per alloggiare i motori del Team Pramac nei prossimi GP). Le evoluzioni apportate dovevano arrivare a Le Mans, poi dopo i Test di Jerez i piani sono cambiati, lasciando evidenti dubbi sugli effettivi passi avanti, e la direzione intrapresa nel reparto corse di Ducati.
Il cielo all’orizzonte è fosco, e anche se Hayden e Dovizioso non sembrano così insofferenti come lo era Rossi, miglioramenti sono necessari e urgenti, visto che Honda e Yamaha non stanno certo ad aspettare. Per il 2014 ci sono tante novità in cantiere sotto l’aspetto regolamentare del Motomondiale, centralina unica o capacità serbatoio contingentata, motori Yamaha liberamente acquistabili, senza dimenticare la Honda MotoGP low-cost da 1 milione di euro. Il futuro incombe e se Ducati non farà quel tanto agognato passo avanti, la discesa in classifica potrebbe risultare fatale per il simbolo della moto Made in Italy.