A Villa Paganini liberate 200 coccinelle per salvare 10 giovani Pini attaccati dalla cocciniglia tartaruga Il parassita che sta divorando il verde della città.

Ormai da qualche tempo a Roma gli alberi, specialmente i pini, sono infestati dalla cocciniglia, un parassita originario del Nord America molto pericoloso perché divora letteralmente la vitalità delle piante. Rinvenuta in Italia nel 2014, in Campania, la cocciniglia si è rapidamente diffusa e ora l’infestazione determina una sensibile riduzione della vitalità delle piante limitandone la produzione dei semi. Gli alberi, attaccati dalla cocciniglia tartaruga (Toumeyella parvicornis) appaiono lucidi e appiccicosi perché la melata prodotta li avvolge. Successivamente sviluppano una sorta di fumaggine che ricopre interamente gli aghi, le fronde e i rami. L’albero subisce quindi un rapido deperimento causato anche dalla drastica riduzione della fotosintesi a causa della stratificazione della sostanza viscosa. Condexo azienda italiana del settore proptech nata con l’obiettivo di contrastare questi fenomeni in parchi, ville e condomini, ha dato vita all’iniziativa “Coccinella libera tutti”.

Il piccolo coleottero si nutre di afidi, divora adulti e neanidi della cocciniglia permettendo di salvare le piante, nel caso di Villa Paganini si tratta di Pini, senza l’uso di pesticidi chimici.

Insieme al team di esperti Codexo anche 150 piccoli alunni della vicina Casa dei bambini e Primaria plesso “Villa Paganini”. L’evento è solo una delle tappe che l’azienda sta programmando per sostenere, comitati e quartieri, in questa estenuante battaglia. Nel podcast a fondo pagina l’intervista all’organizzatrice del lancio a Villa Paganini, Sara Mechelli, Communication Manager Condexo srl.

Coccinella Libera Tutti - Villa Paganini
Coccinella Libera Tutti – Villa Paganini

Come è arrivata in Italia?

Come detto è originaria del Nord America, dopo la Campania ha fatto la sua comparsa nella zona nord-est della città. Inizialmente sembrava confinata agli alberi di Eur, Torrino e Mostacciano. Poco meno di un anno dal primo avvistamento di cocciniglia tartaruga, nel 2019, se ne trovarono tracce fino a Castel Fusano, Foce del Tevere e praticamente in ogni parte della Capitale. Non è chiaro come sia arrivata nel nostro Paese anche se, molto probabilmente, ha viaggiato sui mezzi e i prodotti, durante gli scambi commerciali. Prima ancora che da noi si è insediata ai Caraibi, a Porto Rico e nel territorio britannico.

Quello che è certo è che si sposta rapidamente infestando l’ospite e moltiplicandosi. Basta il vento, uno spostamento d’aria o il contatto tra fonde per trasferire il parassita. La cocciniglia tartaruga è molto pericolosa anche perché in Italia non sono presenti abbastanza insetti adatti a sterminarla. Se trovate una coccinella, oltre che portare fortuna a voi, sappiate che può fare la fortuna della città, posatela su un albero e auguratele… buon appetito!

By Sheyla Bobba

Sheyla Bobba - Direttore Classe 1978, coltiva fin da bambina una profonda passione per la comunicazione e l’informazione. A meno di dieci anni chiede in regalo una macchina da scrivere: il primo passo verso un sogno che non l’ha mai abbandonata. A 17 anni, l’incontro con i militanti del Partito Radicale impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti segna un punto di svolta: sceglie consapevolmente di dedicarsi all’informazione senza tesserino, guidata da un’idea di libertà e indipendenza. Nel tempo costruisce una solida esperienza nel mondo digitale, collaborando a diversi progetti online e approfondendo le dinamiche della comunicazione sul web. Dopo anni di attività sul campo, nel 2012 dà vita al magazine online SenzaBarcode.it. Dal 2019 affianca al portale anche WebRadio SenzaBarcode, ampliando le possibilità espressive del progetto. Con SBS Edizioni & Promozione cura la comunicazione editoriale e la valorizzazione di autori emergenti, affiancando le attività redazionali a quelle promozionali. Si definisce antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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