Nuovo logo di Roma Capitale, soldi buttati alla nostra salute
La nuova identità visiva. In esclusiva la circolare che impone l’uso del nuovo logo di Roma, bevendo alla nostra salute i fatti -e misfatti- del Campidoglio
Via la corona, avanti i pallini, via la storia con SPQR, avanti l’inglesismo con Rome&You. Questo stravolgimento voluto da Ignazio Marino lo abbiamo conosciuto qualche settimana fa. Sul sito di Roma -che per il momento riporta il nuovo logo solo in home page- la decisione è descritta come “obbiettivo del Campidoglio che a ottobre 2014 ha lanciato con una memoria di Giunta il progetto per aggiornare l’identità visiva, restituire al “marchio Roma” immediatezza ed efficacia comunicativa preservando l’immagine istituzionale della Capitale. Così, intanto, la nota del Campidoglio descrive il logo “relazionale”, quello che punta a comunicare Roma “dentro la città e fuori dalla città”.”
I romani non hanno preso bene questo cambio, un logo che trasmetteva imponenza e forza ha lasciato il posto ad un nuovo logo di Roma che ricorda un fumetto, tutto colorato e “inglesizzato” che, nelle foto ufficiali, dava a Ignazio Marino e mariniani l’immagine di super eroi stile Power Rangers de noantri.
L’Accademia della Crusca ha commentato la scelta tramite il suo presidente onorario Francesco Sabatini “È in corso un andazzo balordo, e per balordo intendo una persona che cammina senza sapere dove va, si fermino un momento a riflettere su quello che fanno, respirino profondo e soprattutto pensino al significato delle parole straniere che usano” e con eleganza ed aplomb conclude ” Quando si usano termini stranieri nella comunicazione pubblica bisogna pensare alla loro utilità, e soprattutto alla loro eventuale oscurità. I concetti devono sempre essere chiari e comprensibili per tutti. Altrimenti si fa un gioco inutile di parole e si dimostra provincialismo”. Questa affermazione si riferisce all’uso dell’inglese per il Rome&You.
Lo studio di questa nuova identità è costato appena 20 mila euro, in effetti è una cifra tutto sommato contenuta se dietro ci fosse un’intero studio di social marketing e comunicazione.
Decisamente meno moderati ed eleganti sono stati i romani che hanno espresso quel che pensano del nuovo logo di Roma sui social network che poi, in un sondaggio dell’Ansa, hanno detto “era meglio il precedente” il 95% delle volte.
Il nuovo logo di Roma, ad oggi, si vede solo nella home page del sito del Comune, ma sappiamo con certezza che gli uffici stanno ricevendo una circolare – potete scaricarla qui:Identità visiva– un documento quasi incredibile per chi conosce la situazione romana. Premettiamo e chiariamo, il simbolo della città resta lo scudetto coronato con la croce greca d’oro e la scritta SPQR ma, perché un ma ci doveva necessariamente essere, si deve eliminare la scritta Capitale. Che necessità avevamo di tale perdita io personalmente non lo comprendo, considerando che questa modifica va apposta su carta intestata, biglietti da visita, comunicazioni interne, avvisi ufficiali ed altro che trovate descritto nella circolare comunicazioni tra gli utenti di servizio. Nelle comunicazioni ufficiali resta la dicitura Capitale.
Cosa prevede la modifica? Utilizzo del nuovo logo di Roma, quello con le bolle e il claim ROME&YOU per promozione turistica, gadget, manifesti, pieghevoli, video, web, campagne rivolte ai cittadini e turisti e merchandising. Insomma all’estero ci conosceranno così, bolle colorate e un claim che non piace a nessuno, Marino, Cattoi e pochi intimi esclusi. Vi consiglio di scaricare e studiare il documento, specialmente quando finirete in una buca con la bicicletta, quando vi ritroverete con i cassonetti dell’immondizia stracolmi. Pensateci quando incontrerete l’ennesimo camion bar sui fori che, a differenza di quanto promesso e sbandierato, “pagheranno 10 volte tanto” facendoci credere che il costo del suolo pubblico per loro sarebbe diventato 30€ al giorno, pagherà solo 10 € al dì. Pensateci la prossima volta che Roma sarà bloccata da uno sciopero qualsiasi perché la gente ne ha piene le tasche di essere presa in giro.
Le strade della città sono un groviera, tagli al salario dei dipendenti, nel bilancio si toglie circa il 27% alla cultura, con un bando e modalità tutte da discutere -presto un aggiornamento- si delocalizza a Crotone il servizio 060606 , le biblioteche rischiano di chiudere, le scuole cadono a pezzi come anche gli alberi piombano rovinosamente sulle strade, manca manutenzione nei parchi, nei giardini, mancano soldi per ogni cosa tanto che hanno deciso di svendere i gioielli di famiglia del patrimonio immobiliare per far cassa, c’è Farmacap, le Assicurazioni di Roma, ci sono i licenziati di Roma Multiservizi, c’è gente che soffre, tanto. Manca tutto a Roma, tranne lo spirito d’iniziativa.
Bell’affare, mossa incomprensibile, ma lo vuole Ignazio Marino e quasi sembra che si debba correre tutti per accontentarlo.
Partecipando alle sedute del Consiglio si ha la sensazione che tutti si stiano attrezzando per trovare un posto alle prossime elezioni, anche le commissioni stanno assumendo connotati strani e il bilancio vale trenta denari. In questo clima Ignazio Marino ha festeggiato il suo 60esimo compleanno, Maurizio Benedetti gli ha fatto gli auguri portandogli la torta e una corona di alloro in dono.
Quel giorno io sono stata in Aula Giulio Cesare, lo scranno del sindaco era vuoto, ma lui era in ufficio con una manciata di amici a festeggiare. Quando mi sono avvicinata al bancone del bar -perché è li che si conoscono i fatti interessanti del Comune- stavano ancora in bella mostra, bottiglia di prosecco e 14 bicchieri!
Ennesima bevuta alla nostra salute.