Roma TPL, dopo aver occupato l’Assessorato alla Mobilità oggi si sono presi l’Aula Giulio Cesare. Ma se Improta molla e Marino non risponde?

La situazione peggiora e precipita, finalmente i giornali e le tv ne parlano e questo si sa, vuol dire che il danno è fatto. Roma TPL sembra un’ostacolo scomodo. Rimbalzano i comunicati stampa con le probabili dimissioni di Improta, parrebbe pronta per lui la poltrona di Ad dell’Enav. Lui, Improta che tanto si era prodigato per i lavoratori Roma TPL “mettendoci la faccia” e sbloccando i 23mln che sono serviti a pagare stipendi arretrati, non smentisce le voci, dal comunicato stampa di Antonello Aurigemma, consigliere Ragionale di Forza Italia “…ora l’assessore competente pensa a una via di uscita per occupare qualche poltrona, sicuramente più comoda e remunerativa. Nel frattempo, l’azienda rischia di non pagare gli stipendi di ottobre a 12mila famiglie; Improta triplica i permessi Ztl, quelli per i bus turistici e le strisce blu, e partorisce un piano per la mobilità che è lacrime e sangue per i cittadini. D’altronde al napoletano Improta che gliene importa di Roma, tanto se ne va”

Mentre Ilario IIlari e Valentino Tomasone, insieme ad altri colleghi stanno in Campidoglio con un bavaglio sulla bocca – se parli sei fuori, o ti fanno fuori che è lo stesso – la democrazia prende altri calci sui denti, i lavoratori pagano le conseguenze di scelte quantomeno “bizzarre”. Ragioniamo, ma quale “pazzo” potrebbe pensare di vincere una causa davanti al tribunale del lavoro in queste condizioni? Licenziare Ilario Ilari e Valentino Tomasone è un suicidio per l’azienda. Di certo c’è che tutta questa grancassa crea un frastuono assordante, Roma TPL si indebolisce e se rimaniamo pure senza assessore ai trasporti ci ritroveremo nel caos più totale, allora chi ci salverà? Se le periferie vengono abbandonate a loro stesse – ricordiamo che pure le pattuglie di Polizia Locale di Roma Capitale sono spesso spostate lontano dalla periferia a  favore del centro/vetrina per il mondo – e i trasporti mancano a tal punto da rendere quasi isolate certe zone che cosa otteniamo? Altra carne sul fuoco, lo sciopero che USB Roma TPL sta organizzando per il 1 ottobre ha un volantino molto chiaro e inquietante, sciopero dell’intero trasporto pubblico significa ATAC e TPL insieme, questo equivale ad una coalizioni che fa, quantomeno, spavento.

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Siamo abituati in questi mesi a Roma a vedere il tentativo vigliacco di mettere tutti contro tutti, una triste guerra tra i poveri, dividi et impera: metti i dipendenti ATAC contro quelli Roma TPL – oppure insegnanti di nidi convenzionati contro insegnanti di nidi comunali, oppure dipendenti amministrativi contro altri dipendenti capitolini – o ancora autisti di tutto il trasporto pubblico contro i romani e cosa ottieni? Un’intero comparto, in questo caso quello del trasporto romano, nel caos più totale. Quindi la soluzione quale può essere? Un privato, con tanti soldi disponibili e pronti sul piatto – certo, molti meno soldi di quelli che servirebbero in un momento “tranquillo” – e si compra tutto.

La mia è solo fantascienza, le mie sono idee partorite seguendo i fili di un sistema che sta per implodere, ma che sta funzionando. C’è, o ci sarebbe, però un problema se tutto questo fosse vero, se realmente ci fosse un progetto per indebolire prima Roma TPL e poi ATAC – o entrambe contemporaneamente – finalizzato alla svendita – un regalo per chi? – per la riqualificazione di tutto il trasporto magari sotto una sola sigla – privata e con un socio unico – che suona tipo Agenzia Trasporti Romani?

Con questo clima rischio moltissimo, se Ilario IIlari e Valentino Tomasone sono stati sospesi dal servizio per aver semplicemente descritto quello che è quotidianamente sotto gli occhi di tutti, che faranno a SenzaBarcode o a me che mi permetto di scrivere “fantasie”?

A pensarci bene proprio niente….

By Sheyla Bobba

Sheyla Bobba - Direttore Classe 1978, coltiva fin da bambina una profonda passione per la comunicazione e l’informazione. A meno di dieci anni chiede in regalo una macchina da scrivere: il primo passo verso un sogno che non l’ha mai abbandonata. A 17 anni, l’incontro con i militanti del Partito Radicale impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti segna un punto di svolta: sceglie consapevolmente di dedicarsi all’informazione senza tesserino, guidata da un’idea di libertà e indipendenza. Nel tempo costruisce una solida esperienza nel mondo digitale, collaborando a diversi progetti online e approfondendo le dinamiche della comunicazione sul web. Dopo anni di attività sul campo, nel 2012 dà vita al magazine online SenzaBarcode.it. Dal 2019 affianca al portale anche WebRadio SenzaBarcode, ampliando le possibilità espressive del progetto. Con SBS Edizioni & Promozione cura la comunicazione editoriale e la valorizzazione di autori emergenti, affiancando le attività redazionali a quelle promozionali. Si definisce antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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