Roma Metropolitane vuole il miglioramento dei trasporti, l’ammodernamento della linea metropolitana A e B, la conclusione della C. Vuole la sicurezza dei viaggiatori. Appartiene al Campidoglio e quindi deve chiudere.

Era la metà di febbraio 2014, a Roma un sole caldo e splendente batteva su Piazza del Campidoglio, dentro la giunta al completo, Mirko Coratti sullo scranno più alto nella sala Giulio Cesare e subito sotto quello di Ignazio Marino, presidente del Consiglio capitolino e Sindaco di Roma aprono il consiglio comunale più atteso: salva Roma. Fuori Gaetano Fiorenzo Mazzone, dipendente di Roma metropolitane e rappresentante sindacale.

Lo intervisto e raccolgo il suo appello “Roma Metropolitane ha bisogno di avere la conferma del proprio ruolo, che si traduce essenzialmente nella conferma dei trasferimenti dei finanziamenti e quindi dell’assegnazione delle commesse. La più urgente è l’ammodernamento della linea A e B che non può più aspettare. E molte altre commesse” Mazzone spiega, nel video che potete vedere in questo articolo, il ruolo che ha Roma Metropolitane nella realizzazione e supervisione dei lavori, non ultimo sulla sicurezza dei passeggeri.  Ma forse non è stato chiaro, oppure Ignazio Marino non ha sentito l’intervista. Quello che segue è il comunicato stampa, firmato FILT-CGIL che abbiamo ricevuto. 

[youtube]https://youtu.be/__naG6LRCwM[/youtube]

In considerazione delle notizie emerse in questi giorni dalla stampa (vedi Repubblica Roma dell’8 Aprile e tgr3 Lazio del 9 Aprile 2014) sul conto di Roma Metropolitane, intendiamo precisare quanto segue. Roma Metropolitane è una Società strumentale, al 100% di proprietà di Roma Capitale, per conto della quale svolge funzioni strategiche e del tutto particolari quali quelle di Soggetto Aggiudicatore ed Alta Sorveglianza per la Linea C, Stazione Appaltante e Direzione Lavori per la Linea B1 e di progettazione degli altri interventi di ammodernamento delle linee esistenti. Non è pertanto una Società mista pubblico-privata (vedi Repubblica Roma) ne tanto meno una società di secondo livello (vedi tgr Lazio) o inquadrabile tra le società di cui è stata minacciata la chiusura, come annunciato dal Sindaco Ignazio Marino.

Cogliamo l’occasione, inoltre, per informare l’opinione pubblica che le voci di chiusura, ovvero di fusione con altra controllata, ed i tagli indiscriminati ai ricavi di Roma Metropolitane (nonostante il tentativo di mascheramento), non hanno nulla a che fare con la “Spending review” o con il piano di contenimento dei costi previsto dal cosiddetto “Decreto Salva Roma”. Tali interventi rientrano piuttosto in una precisa strategia messa in atto dall’Amministrazione per dequalificare Roma Metropolitane e prevederne la sua “brutale” cancellazione, non tenendo assolutamente conto del patrimonio tecnico e professionale che si andrebbe a disperdere e che invece potrebbe essere da subito messo a disposizione della città al fine di contribuire al raggiungimento dell’obiettivo comune: il miglioramento del trasporto pubblico locale.

Tale miopia “istituzionale” avrà conseguenze inevitabili su tutta la cittadinanza, in quanto la mancata assegnazione a Roma Metropolitane della commessa relativa agli ammodernamenti della linea A e B della Metropolitana di Roma si tradurrà in rischi di funzionalità di esercizio e problemi di sicurezza sulle linee esistenti, ancora più frequenti, apportando notevoli disagi alla cittadinanza.

Esprimiamo pertanto la nostra totale contrarietà verso l’ipotesi di chiusura incondizionata di Roma Metropolitane che, oltre a rappresentare il primo caso nel gruppo delle partecipate dirette di Roma Capitale, sarebbe peraltro applicata ad una società come Roma Metropolitane, in cui i lavoratori hanno dovuto già accettare interventi di contenimento dei costi tra i quali blocco degli straordinari dal 2011, blocco delle assunzioni, riduzione del personale e mobilità interna.

La RSA FILT-CGIL

By Sheyla Bobba

Sheyla Bobba - Direttore Classe 1978, coltiva fin da bambina una profonda passione per la comunicazione e l’informazione. A meno di dieci anni chiede in regalo una macchina da scrivere: il primo passo verso un sogno che non l’ha mai abbandonata. A 17 anni, l’incontro con i militanti del Partito Radicale impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti segna un punto di svolta: sceglie consapevolmente di dedicarsi all’informazione senza tesserino, guidata da un’idea di libertà e indipendenza. Nel tempo costruisce una solida esperienza nel mondo digitale, collaborando a diversi progetti online e approfondendo le dinamiche della comunicazione sul web. Dopo anni di attività sul campo, nel 2012 dà vita al magazine online SenzaBarcode.it. Dal 2019 affianca al portale anche WebRadio SenzaBarcode, ampliando le possibilità espressive del progetto. Con SBS Edizioni & Promozione cura la comunicazione editoriale e la valorizzazione di autori emergenti, affiancando le attività redazionali a quelle promozionali. Si definisce antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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