Roma Metropolitane, affossata dal Salva Roma
Roma Metropolitane vuole il miglioramento dei trasporti, l’ammodernamento della linea metropolitana A e B, la conclusione della C. Vuole la sicurezza dei viaggiatori. Appartiene al Campidoglio e quindi deve chiudere.
Era la metà di febbraio 2014, a Roma un sole caldo e splendente batteva su Piazza del Campidoglio, dentro la giunta al completo, Mirko Coratti sullo scranno più alto nella sala Giulio Cesare e subito sotto quello di Ignazio Marino, presidente del Consiglio capitolino e Sindaco di Roma aprono il consiglio comunale più atteso: salva Roma. Fuori Gaetano Fiorenzo Mazzone, dipendente di Roma metropolitane e rappresentante sindacale.
Lo intervisto e raccolgo il suo appello “Roma Metropolitane ha bisogno di avere la conferma del proprio ruolo, che si traduce essenzialmente nella conferma dei trasferimenti dei finanziamenti e quindi dell’assegnazione delle commesse. La più urgente è l’ammodernamento della linea A e B che non può più aspettare. E molte altre commesse” Mazzone spiega, nel video che potete vedere in questo articolo, il ruolo che ha Roma Metropolitane nella realizzazione e supervisione dei lavori, non ultimo sulla sicurezza dei passeggeri. Ma forse non è stato chiaro, oppure Ignazio Marino non ha sentito l’intervista. Quello che segue è il comunicato stampa, firmato FILT-CGIL che abbiamo ricevuto.
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In considerazione delle notizie emerse in questi giorni dalla stampa (vedi Repubblica Roma dell’8 Aprile e tgr3 Lazio del 9 Aprile 2014) sul conto di Roma Metropolitane, intendiamo precisare quanto segue. Roma Metropolitane è una Società strumentale, al 100% di proprietà di Roma Capitale, per conto della quale svolge funzioni strategiche e del tutto particolari quali quelle di Soggetto Aggiudicatore ed Alta Sorveglianza per la Linea C, Stazione Appaltante e Direzione Lavori per la Linea B1 e di progettazione degli altri interventi di ammodernamento delle linee esistenti. Non è pertanto una Società mista pubblico-privata (vedi Repubblica Roma) ne tanto meno una società di secondo livello (vedi tgr Lazio) o inquadrabile tra le società di cui è stata minacciata la chiusura, come annunciato dal Sindaco Ignazio Marino.
Cogliamo l’occasione, inoltre, per informare l’opinione pubblica che le voci di chiusura, ovvero di fusione con altra controllata, ed i tagli indiscriminati ai ricavi di Roma Metropolitane (nonostante il tentativo di mascheramento), non hanno nulla a che fare con la “Spending review” o con il piano di contenimento dei costi previsto dal cosiddetto “Decreto Salva Roma”. Tali interventi rientrano piuttosto in una precisa strategia messa in atto dall’Amministrazione per dequalificare Roma Metropolitane e prevederne la sua “brutale” cancellazione, non tenendo assolutamente conto del patrimonio tecnico e professionale che si andrebbe a disperdere e che invece potrebbe essere da subito messo a disposizione della città al fine di contribuire al raggiungimento dell’obiettivo comune: il miglioramento del trasporto pubblico locale.
Tale miopia “istituzionale” avrà conseguenze inevitabili su tutta la cittadinanza, in quanto la mancata assegnazione a Roma Metropolitane della commessa relativa agli ammodernamenti della linea A e B della Metropolitana di Roma si tradurrà in rischi di funzionalità di esercizio e problemi di sicurezza sulle linee esistenti, ancora più frequenti, apportando notevoli disagi alla cittadinanza.
Esprimiamo pertanto la nostra totale contrarietà verso l’ipotesi di chiusura incondizionata di Roma Metropolitane che, oltre a rappresentare il primo caso nel gruppo delle partecipate dirette di Roma Capitale, sarebbe peraltro applicata ad una società come Roma Metropolitane, in cui i lavoratori hanno dovuto già accettare interventi di contenimento dei costi tra i quali blocco degli straordinari dal 2011, blocco delle assunzioni, riduzione del personale e mobilità interna.
La RSA FILT-CGIL