Non solo oro, oggi si investe anche in argento
Negli anni passati molte famiglie, nel tentativo di arginare la crisi senza dover intaccare il proprio bilancio, hanno trovato una efficace valvola di sfogo nei compro oro.
Un mercato che però è entrato in crisi nel corso degli ultimi anni, con una contrazione dei punti di acquisto sempre più marcata, dovuta secondo gli esperti proprio al fatto che la maggior parte del metallo a disposizione delle famiglie sarebbe già stato alienato.
La crisi delle vendite di oro, però, ha spinto le attività rimaste in piedi a mutare la propria politica, aggiungendo ai metalli trattabili l’argento. Una modifica la quale è andata ad incrociarsi con la situazione resa complicata da una serie di fattori che stanno progressivamente impoverendo le famiglie. Ecco perchè terminato l’oro, gli italiani hanno iniziato a vendere anche l’argento.
Ora tocca all’argento
L’oro e l’argento hanno una caratteristica in comune: sono gli unici metalli che si possono monetizzare in quanto riescono a mantenere il loro potere d’acquisto. Una caratteristica che ha spinto al suo acquisto gli investitori che volevano diversificare gli asset su cui contare, senza dover correre rischi. Proprio per questo nel corso degli ultimi anni i compro oro rimasti hanno iniziato a trattare anche l’argento.
A facilitarli è stata proprio una situazione economica che continua a rimanere abbastanza precaria, spingando molte persone, in particolare gli anziani, a recuperare i vecchi oggetti in argento che magari erano stati riposti in attesa di tempi migliori.
Una volta l’argento era molto più utilizzato di oggi, in particolare nella fabbricazione di posate, vasellame, servizi da thè e candelabri. La situazione ha così permesso ai compro oro rimasti, che nel frattempo hanno allargato il loro raggio di azione, di creare un nuovo giro d’affari.
Ora tocca all’argento
Quando si parla di argento, occorre sottolineare come esso non sia utilizzato solo sotto forma di metallo nobile, ma sia anche molto richiesto in settori come l’elettronica, l’elettrotecnica, l’industria di precisione e l’informatica.
Naturalmente, però, a risaltare è proprio la sua funzione di materiale da gioielleria, resa molto larga proprio dal fatto che la quotazione argento è sempre stata molto inferiore a quella dell’oro. Le famiglie che non potevano permettersi l’oro, quindi, ripiegavano sull’argento, favorendo un commercio molto intenso, caduto in disuso però nel corso degli ultimi decenni, con il diffondersi della ricchezza anche presso gli strati popolari. Gli stessi ceti che ora, sotto l’incalzare di una crisi che sembra non finire mai, fanno ricorso proprio all’argento, dopo aver esaurito le scorte d’oro.